Punti di resistenza
Per un mondo
25 marzo 2023
«Una riluttanza a deviare da un tipo di percorso predefinito e a provare qualcosa di diverso (…). E se invece il vero ostacolo non fosse la disabilità come limite, ma una mancanza di immaginazione? (…) Quando guardo (…) gli aspetti più difficili di essere disabile, non si tratta solo delle mie gambe. È lo stigma, l’isolamento, la cancellazione, l’incomprensione, lo scetticismo e l’onnipresente inacessibilità». Rebekah Taussig ha le idee chiare. Quelle di chi conosce ciò di cui scrive perché lo vive, e perché ci ha riflettuto a lungo, mettendosi anche in discussione.
Vista come un soggetto «venuto male» da liquidare con quella gentilezza forzata che rivela imbarazzo, da bullizzare a tutte le età e da tutte le età, o da compatire con paternalismo, la ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati