· Città del Vaticano ·

Dante e i mosaici di Santa Maria Maggiore

La «lagrimata pace» dell’Annunciazione

 La «lagrimata pace» dell’Annunciazione  QUO-071
25 marzo 2023
In una luminosa giornata di primavera del 1300 un uomo attraversa un largo sterrato sul colle Esquilino. Di fronte a lui, nell’abbaglio del sole mattutino, si profila la grande Basilica di Santa Maria Maggiore. L’uomo desidera entrarvi per guardare gli antichi mosaici che la decorano, e anche quelli inaugurati di recente, di cui ha spesso sentito parlare a Firenze, la sua patria. È l’anno del primo Giubileo, i pellegrini affollano strade e piazze di Roma. L’uomo è disorientato dall’inquieto ondeggiare della moltitudine che si concentra inopinatamente in alvei angusti rischiando tragiche esondazioni. Cerca un po’ di tranquillità e di respiro. Così, senza altri indugi, si infila in quella chiesa. Se è possibile, come affermano molti studiosi, che quel viaggiatore fiorentino, Dante Alighieri, sia giunto ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati