· Città del Vaticano ·

Messaggio per il Ramadan

Cristiani e musulmani: promotori di amore
e amicizia

A man prays inside a mosque on the first day of the holy month of Ramadan, in Dubai on March 23, ...
24 marzo 2023

«Cristiani e musulmani: promotori di amore e amicizia». È il tema scelto quest’anno dal Dicastero per il Dialogo Interreligioso per il tradizionale messaggio alla comunità islamica in occasione del mese di Ramadan e di ’Id al-Fitr (1444 H. / 2023 A.D.), la festa che lo conclude. Pubblichiamo la versione italiana del documento firmato dal cardinale prefetto Miguel Ángel Ayuso Guixot e dal segretario, monsignor Indunil Kodithuwakku Janakaratne Kankanamalage.

Cari fratelli e sorelle musulmani,

Il mese di Ramadan è importante per voi, ma anche per i vostri amici, vicini e credenti di altre religioni, in particolare per i cristiani. Si rafforzano le amicizie esistenti e se ne costruiscono altre, aprendo la strada a una convivenza più pacifica, armoniosa e gioiosa. Questo corrisponde infatti alla volontà divina per le nostre comunità, per tutti i membri e le comunità dell’unica famiglia umana.

Siamo consapevoli, cari amici, che la convivenza pacifica e amichevole si trova di fronte a molte sfide e minacce: estremismo, radicalismo, polemiche, dispute e violenza a sfondo religioso. Le minacce sono alimentate dalla cultura dell’odio. Abbiamo bisogno, quindi, di trovare le modalità più opportune per contrastare e vincere tale cultura, fortificando invece l’amore e l’amicizia, in particolare tra musulmani e cristiani, in virtù dei legami che ci uniscono. Per questa ragione abbiamo ritenuto opportuno condividere con voi alcune riflessioni a questo proposito, sperando di ricevere anche le vostre.

Tutto ha origine dal nostro atteggiamento gli uni verso gli altri, in particolare quando ci sono tra noi delle differenze di religione, di etnia, di cultura, di lingua o in materia politica.

Le differenze possono essere percepite come una minaccia, ma ognuno ha diritto alla propria identità specifica con le sue diverse componenti, senza però ignorare o dimenticare ciò che abbiamo in comune: «I vari popoli costituiscono infatti una sola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dio ha fatto abitare l’intero genere umano su tutta la faccia della terra hanno anche un solo fine ultimo, Dio, la cui Provvidenza, le cui testimonianze di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti finché gli eletti saranno riuniti nella città santa, che la gloria di Dio illuminerà e dove le genti cammineranno nella sua luce» (Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, Nostra aetate, 28 ottobre 1965, n. 1).

Gli atteggiamenti e i comportamenti negativi nei confronti di chi è diverso da noi sono purtroppo numerosi: sospetto, paura, rivalità, discriminazione, esclusione, persecuzione, polemica, insulti e maldicenze, per citarne solo alcuni.

Le piattaforme dei social media sono spazi comuni per tali comportamenti dannosi, pervertendo il loro ruolo da mezzi di comunicazione e amicizia a strumenti di inimicizia e lotta. A questo proposito, Papa Francesco ha detto: «Proprio mentre difendono il proprio isolamento consumistico e comodo, le persone scelgono di legarsi in maniera costante e ossessiva. Questo favorisce il pullulare di forme insolite di aggressività, di insulti, maltrattamenti, offese, sferzate verbali fino a demolire la figura dell’altro, con una sfrenatezza che non potrebbe esistere nel contatto corpo a corpo perché finiremmo per distruggerci tutti a vicenda. L’aggressività sociale trova nei dispositivi mobili e nei computer uno spazio di diffusione senza uguali» (Fratelli tutti, 3 ottobre 2020, n. 44).

Gli opposti dei suddetti comportamenti negativi sono il rispetto, la bontà, la carità, l’amicizia, la cura reciproca per tutti, il perdono, la cooperazione per il bene comune, l’aiuto a tutti coloro che si trovano in qualsiasi tipo di necessità e la cura dell’ambiente, al fine di mantenere la nostra “casa comune” un luogo sicuro e piacevole dove vivere insieme in pace e gioia.

Non possiamo prevenire e contrastare la cultura dell’odio e promuovere invece una cultura dell’amore e dell’amicizia senza una sana educazione delle future generazioni in tutti gli spazi in cui vengono formate: in famiglia, nella scuola, nei luoghi di culto e sui social media.

Un mondo in cui regnano la giustizia, la pace, la fraternità e la prosperità piace all’Onnipotente e dona gioia, sollecitando, quindi, il nostro impegno sincero e condiviso.

Possiate godere, cari fratelli e sorelle musulmani, delle abbondanti benedizioni dell’Onnipotente durante il Ramadan e celebrare ’Id al-Fitr nella gioia che scaturisce dalla fedeltà e dall’amore per l’Onnipotente e per tutte le persone con cui vivete o che incontrate.

Dal Vaticano, 3 marzo 2023