· Città del Vaticano ·

Dieci anni di pontificato

Sinodalità come ricezione del concilio Vaticano II

 Sinodalità come ricezione del concilio Vaticano ii  QUO-061
14 marzo 2023

Figlio del concilio Vaticano ii — pur essendo il primo Pontefice a non avervi partecipato per ragioni anagrafiche — Francesco ne custodisce l’eredità. All’interno del Celam è stato protagonista della ricezione conciliare nell’episcopato latinoamericano, impegnato con il popolo di Dio in un lungo processo di conversione ed evangelizzazione. E oggi, a dieci anni dalla sua elezione al pontificato, le dinamiche di questo processo possono essere meglio comprese.

L’attenzione alle realtà concrete che colpiscono i più poveri prolunga il gesto di Dio compiuto nell’incarnazione del Figlio unigenito: i discepoli missionari sono chiamati a “uscire” per diffondere la buona notizia della misericordia del Padre, seguendo Cristo morto e risorto. Primo Papa a scegliere il nome del giovane ricco che divenne il poverello di Assisi, Francesco non ha mai smesso di orientare il nostro sguardo verso le periferie esistenziali dove si manifesta l’azione salvifica della grazia di Dio.

Nato dall’intuizione di san Giovanni Paolo ii, che concepì il progetto originario di una facoltà di teologia specializzata, impiantata nelle varie culture, il nostro Pontificio Istituto ha ricevuto un nuovo impulso da Papa Bergoglio in seguito al Sinodo sulla famiglia. Attraverso la lettera apostolica Summa familiae cura del 2017, ci è stata affidata la missione di produrre una teologia in dialogo con le altre scienze per permettere alle Chiese locali di accompagnare meglio le famiglie, soprattutto quelle che soffrono per le ferite, e di accompagnarle facendo in modo che vengano valorizzate le risorse delle loro culture rinnovate dalla luce del Vangelo.

Nel contatto quotidiano con gli studenti arrivati a Roma da oltre 40 Paesi e con le autorità accademiche delle nostre 10 sezioni e centri associati, posso constatare la fecondità di questo orientamento.

Nell’udienza concessa all’Istituto il 24 ottobre 2022, Papa Francesco ha toccato i cuori e le menti dei nostri studenti invitandoli a studiare non solo le dinamiche coniugali del matrimonio, ma anche l’amore che si sviluppa tra fratelli, tra generazioni, nella famiglia allargata e nelle relazioni di prossimità sociale. Così facendo, ha dato loro il gusto di scrivere tesi e tesine che partono dal concreto e stimolano l’azione.

Questo approccio latinoamericano raggiunge l’Africa e l’Asia, dove la famiglia allargata sostiene le persone nelle vicissitudini della vita. Offre nuove prospettive alle Chiese occidentali. Prendere sul serio le competenze delle famiglie per costruire società più fraterne, risponde alle urgenze del nostro tempo, come espresse da Francesco nelle sue due encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti.

All’inizio di quest’anno accademico, abbiamo chiesto al professor Richard Gaillardetz, del Boston College, di tenere la lectio inauguralis evidenziando le sfide ecclesiologiche del pontificato di Francesco. Egli ha mostrato come la sinodalità sia parte di un processo di nuova ricezione del concilio Vaticano ii.

Per riflettere ancora sui “semi” sparsi dal pontificato di Francesco, organizzeremo il 25 e 26 maggio, in collaborazione con la facoltà di Teologia della Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, la Cocti (Conferenza delle istituzioni teologiche cattoliche) e il Celam, un colloquio online su Gioia e fraternità come nuovi luoghi teologici.

Mentre la Chiesa universale continua il suo cammino “verso una Chiesa sinodale” attraverso gli incontri continentali, chiediamo al Signore di mantenere Papa Francesco nella gioia e nella chiarezza alla guida della barca di Pietro.

di Philippe Bordeyne
Preside del Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia