· Città del Vaticano ·

La Poesia
«Dio» di Marina Cvetaeva

Come un acrobata in bilico
sui pali del telegrafo

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07 febbraio 2023
Si offre in prima traduzione italiana dal russo di Lucio Coco una poesia di Marina Cvetaeva dell’ottobre 1922. Essa è compresa nella raccolta «Dopo la Russia» (con riferimento appunto alle poesie scritte durante gli anni dell’emigrazione) ed è la terza di una terna di componimenti, compresi sotto il titolo «Dio», in cui viene toccato un tema a lei assai caro, quello della Trascendenza, che attraversa come un filo rosso tutta la sua produzione letteraria e poetica (edizione di riferimento: Marina Cvetaeva, «Sočinenija», t. 2, Moskva, 1997, p. 159). Oh, non legatelo Ai vostri simboli e pesantezze! Egli [passa] per un piccolo foro come un agile acrobata... Attraverso i ponti girevoli e con gli uccelli migratori, per i pali del telegrafo Dio — se ne va via da noi. Oh, non educatelo Alla ...

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