· Città del Vaticano ·

Papa Francesco ha concluso il viaggio in Africa celebrando la messa nella capitale del Sud Sudan

Riconciliazione e speranza

 Riconciliazione e speranza  QUO-030
06 febbraio 2023

Deporre le armi dell’odio e della vendetta
per imbracciare la preghiera e la carità


«Speranza è la parola che vorrei lasciare a ciascuno di voi, come un dono da condividere, come un seme che porti frutto», il frutto della riconciliazione: al termine della messa celebrata ieri a Giuba nell’ultimo appuntamento pubblico, Papa Francesco ha sintetizzato proprio in queste due parole — speranza e riconciliazione — il significato del viaggio di pace in terra africana: in Sud Sudan, dove esso è diventato pellegrinaggio ecumenico compiuto insieme ai due leader cristiani che erano con lui, e in precedenza nella Repubblica Democratica del Congo. Nazioni accomunate da enormi problemi di conflitti e violenze, ma anche dalla forte presenza cattolica e dal grande dinamismo dei giovani e delle donne in particolare. Lo si è visto durante la celebrazione eucaristica domenicale nella capitale sud sudanese, quando in oltre centomila hanno animato il rito con danze e canti. A loro il Papa ha chiesto di superare «quelle avversioni che rischiano di contrapporre le tribù e le etnie», deponendo «le armi dell’odio e della vendetta per imbracciare la preghiera e la carità».