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La casa del sorriso

 La casa del sorriso  ODS-007
04 febbraio 2023

Trenta metri quadrati, una camera da letto per quattro, un bagno dove la doccia non funziona da anni, muri se non pieni di umidità certo sporchi e con triplo strato visibile di carta da parati. Nello stanzino il “nonno”, che non è neanche un lontano parente, ma che in cambio dell’ospitalità dà una mano come può. E comunque dà amore.

È l’amore che trabocca in questo appartamentino di Torpignattara dove Morsalin, la sua mamma Farzana, il suo papà Moshim e la piccolissima Maimuna, nata lo scorso marzo, vivono pagando a un italiano dal cuore di pietra 650 euro al mese.

Vengono dal Bangladesh e Moshim, come tanti del suo Paese, lavora nella ristorazione. Un lussuoso ristorante del centro di Roma lo ha regolarmente assunto come aiuto cuoco. Sei giorni a settimana, da mezzogiorno a mezzanotte. Esce alle 11 e torna alle 2.30-3, dipende dalla fortuna con gli autobus! Ad accompagnarlo alla porta e ad aspettarlo a notte fonda, ci sono sempre Farzana e Maimuna che si addormenta soltanto al suo arrivo. Morsalin, dieci anni, la mattina è a scuola e la notte dorme perché deve alzarsi presto. Ma il venerdì e il sabato notte aspetta anche lui: «Così mangiamo tutti insieme».

Il marmo della soglia dell’ingresso è rotto in più parti, ma entrando in quella casa dove nessuno alza mai la voce, il sorriso di tutte e tutti travolge e avvolge.

Sorride Farzana, che ha 30 anni e si è sposata con un matrimonio combinato con un uomo «che adesso piace molto, perché molto buono».

Sorride Maimuna, che pesava un chilo e 650 grammi alla nascita, ma oggi è una bambina bellissima. Maimuna, che non ha giochi, né una culla, ma si diverte con qualsiasi cosa, per ora, riposa in una sdraietta usata, regalata da un’amica di famiglia.

Sorride Moshim, che a casa non fa che dormire, tranne il giorno libero in cui deve sbrigare i mille impicci burocratici che l’essere straniero amplifica.

Sorride Morsalin, pieno di “migliori amici”, felice per una bustina di figurine e curioso di tutto. A cominciare da Van Gogh. «Lui sa disegnare… Io voglio imparare».

Fernanda Alvaro