· Città del Vaticano ·

Per il Giorno della memoria
Da Assuero alla persecuzione nazista

La profezia nascosta
negli Hamesh Meghillot

 La profezia nascosta negli Hamesh Meghillot  QUO-021
26 gennaio 2023
È il 29 luglio 2016. Papa Francesco, alle 9.15 del mattino, varca l’ingresso di Auschwitz. Sul cancello risalta la celebre iscrizione Arbeit Macht Frei, qui apposta dal maggiore Rudolf Höß. Sono parole beffarde e bugiarde e simbolo, per l’immaginario collettivo, di una storia disumana. Francesco, in silenzio, cammina a capo chino e percorre il viale dei blocchi. Ha scelto di non pronunciare nessun discorso ufficiale. Ma annota su un biglietto la sua preghiera “Signore, abbi pietà del tuo popolo! Signore, perdono per tanta crudeltà!”. Anche Joseph Ratzinger, che “proviene dalla Germania”, ha voluto esserci in questo luogo, dieci anni prima di Francesco. È il 28 maggio 2006: «Non potevo non venire qui. Dovevo venire». Un suo “sbigottito silenzio”, fa intendere, sarebbe più adatto ...

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