· Città del Vaticano ·

I saluti
L’invito a dissipare le radici dell’odio e della violenza

L’Olocausto non può
essere dimenticato o negato

 L’Olocausto non può essere dimenticato o negato  QUO-020
25 gennaio 2023

«Lo sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere né dimenticato né negato»: lo ha sottolineato con forza il Papa ricordando, al termine della catechesi, la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto che ricorre il 27 gennaio. Nel salutare i gruppi di fedeli presenti, il Pontefice ha anche parlato dell’ottavario ecumenico che termina oggi. Infine l’udienza generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la benedizione apostolica.

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese. Fratelli e sorelle, in questo giorno in cui celebriamo la Conversione di San Paolo, chiusura della Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani sul tema: «Imparate a fare il bene, cercate la giustizia» (Is 1, 17), chiediamo la grazia di essere rivestiti della luce di Cristo, portatori di un gioioso annuncio a tutti coloro che hanno bisogno di liberazione e di guarigione.

Dio vi benedica!

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese, specialmente a quelli provenienti dall’Australia e dagli Stati Uniti d’America. Nel contesto della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, rivolgo un saluto particolare agli alunni dell’Istituto Ecumenico di Bossey. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore Gesù. Dio vi benedica!

Saluto con affetto i fedeli di lingua tedesca. Oggi celebriamo la Festa della Conversione di San Paolo. Scelto per grazia di Dio, ha proclamato il Vangelo come Apostolo delle genti. La sua intercessione ci aiuti a vivere nell’amore di Cristo e a trasmetterlo agli altri. Dio vi benedica!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Hoy celebramos la Conversión del apóstol san Pablo y concluimos la Semana de Oración por la Unidad de los Cristianos. En este día tan especial, pidamos a Jesús maestro que nos enseñe a ser artesanos de comunión, anunciándolo con alegría y sencillez de corazón. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare al gruppo del Brasile, invocando su ognuno di voi le benedizioni del Signore. Vi incoraggio affinché, bandendo ogni parvenza di indifferentismo, confusione e odiosa rivalità, collaboriate con tutti i cristiani per amore di Cristo.

Saluto i fedeli di lingua araba. Per accogliere il Signore, ciascuno di noi deve farsi “povero dentro”, cioè, vincere ogni pretesa di autosufficienza per comprendersi bisognoso di grazia, sempre bisognoso di Lui. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Domenica scorsa abbiamo celebrato la “Domenica della Parola”. Come discepoli di Gesù, abbiamo il privilegio e il dovere di ascoltare e meditare la Parola di Dio, contenuta nella Sacra Scrittura. La felicità che desideriamo nella nostra vita personale, familiare e sociale, la troveremo aprendoci alla saggezza che viene dal Signore e che porta all'amore, alla pace e alla fratellanza reciproca. Vi benedico di cuore.

Dopodomani, 27 gennaio, si celebra la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Il ricordo di quello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere né dimenticato né negato. Non può esserci un impegno costante nel costruire insieme la fraternità senza aver prima dissipato le radici di odio e di violenza che hanno alimentato l’orrore dell’Olocausto.

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto e ringrazio i partecipanti al simposio promosso dal Dicastero dello Sviluppo Umano Integrale, sul morbo di Hansen (la lebbra), dal titolo “Non lasciare indietro nessuno”.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Oggi si conclude la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Incoraggio a vivere, ognuno nel proprio stato di vita, le esigenze dell’unità cristiana che ci provengono dal battesimo. Consapevoli del dono di questo sacramento, operiamo, preghiamo e offriamo i nostri sacrifici ogni giorno per l’unità di tutti i credenti in Cristo.

Nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere non manchi la martoriata Ucraina, così tanto afflitta. Questa mattina ho avuto un incontro con i Capi delle diverse Confessioni di fede che sono in Ucraina – tutti uniti – e mi hanno raccontato il dolore di quel popolo. Non dimentichiamo mai, ogni giorno, di pregare per la pace definitiva in Ucraina.

A tutti la mia benedizione.