
Il 24 febbraio scorso, con l’invasione russa dell’Ucraina, in Europa è iniziata una guerra, devastante come tutte le guerre, con il suo pesante carico di morte, dolore e distruzione. L’anno che sta per chiudersi sarà ricordato soprattutto per questo conflitto assurdo e ingiustificabile, per il quale al momento, purtroppo, non si vede una via di uscita nell’immediato. E così il 2023 si aprirà oscurato dal fumo delle bombe che continuano a cadere incessanti su tutto il Paese, con il pianto dei bambini coperto dal fragore delle esplosioni e il dolore inconsolabile di altre mamme, spose, sorelle, padri, figli, con milioni di persone costrette al freddo di un lungo inverno. Quando finirà? È questa la domanda alla quale occorre dare quanto prima una risposta. Per evitare nuovi lutti, altre distruzioni.