Tu a te stesso

27 dicembre 2022
Si propone, in prima traduzione integrale dal russo di Lucio Coco, l’ultima lettera di Marina Cvetaeva a Rilke del 31 dicembre 1926, in cui augura buon anno nuovo al poeta che era morto un giorno prima. Le sue parole suonano come una sorta di controcanto alla confusione che di solito si accompagna a questa data e offrono allo stesso tempo spunti di riflessione altissima. Il testo è tratto dall’edizione critica delle lettere (M. Cvetaeva, «Pis’ma», Moskva, 1995, ii , p. 74).
[A Rainer Maria Rilke]
L’anno finisce con la tua morte? Fine? Inizio! Tu a te stesso sei l’anno più nuovo. (Amato, io so. Tu mi leggi prima che io scriva). — Rainer, ecco io piango. Tu mi scorri dagli occhi!
Caro, se tu sei morto, vuol dire che non c’è nessuna morte (o nessuna vita!). Che altro? Una piccola città in Savoia — ...
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