Una “finestra” aperta
Nel ricordo di santa Teresa di Calcutta, Papa Francesco consegnerà domani mattina, sabato 17 dicembre — giorno del proprio compleanno — un particolare segno di gratitudine a tre persone che, in situazioni di vita diversissime, testimoniano la carità verso gli ultimi tra gli ultimi. Si tratta del francescano Hanna Jallouf, che si spende per i poveri in Siria in tempo di guerra continua e devastante; Gian Piero, detto Wué, un clochard che ogni giorno destina una parte delle offerte raccolte ad aiutare persone più indigenti di lui; Silvano Pedrollo, industriale di Verona, che impiega una parte notevole degli utili della propria azienda per assistere e soccorrere i più bisognosi in diverse nazioni dell’Africa, dell’India e dell’America latina, costruendo scuole, pozzi e strutture sanitarie.
Il gesto del Papa, semplice ma significativo, patrocinato dal Dicastero per il servizio della carità, intende ricordare la fondatrice delle Missionarie della carità e avverrà alla presenza di circa 20 sorelle e 20 persone accolte dalle eredi spirituali di madre Teresa nei loro dormitori. Oggi sono più di 6.000 le religiose che ne continuano l’opera a favore dei poveri in 762 case di carità, distribuite in 139 nazioni.
Il “fiore di gratitudine” che il Pontefice consegnerà è un piccolo mappamondo, incastonato dentro un cubo che lo sorregge: il cubo è simbolo dell’amore che tiene in piedi il mondo. Nel mappamondo è dipinta una finestra dietro la quale si intravvede la santa con sari bianco bordato d’azzurro mentre abbraccia e accarezza un bambino. L’idea della finestra viene da una affermazione di san Giovanni Paolo II che, in occasione della morte della suora, disse: «Madre Teresa è stata una finestra aperta dalla quale Gesù si è affacciato e ha sorriso e ha dato conforto e dignità a tanti poveri in tante parti del mondo».