
03 dicembre 2022
Ascoltare Claudio Magris è porgere l’orecchio a uno dei grandi interpreti europei degli anni a cavallo tra i due secoli, fedele a una massima che egli annota in un denso paragrafo di Danubio: «Lo spirito europeo si nutre di libri». Così Magris, da scrittore, critico letterario, drammaturgo — ossia attraverso le parole — diviene costruttore di civiltà europea, rispondendo alla vocazione unica di Trieste, cerniera e sutura tra mondi.
Al crocicchio e nell’impasto tra tradizioni latina, tedesca, ebraica e slava, Magris racconta vite e rilegge storie (Il mito asburgico, tesi di laurea che lo consacra giovanissimo; Lontano da dove, dedicato a Joseph Roth), percorre geografie che diventano cartografie umane di storia e memoria, di avvenire e di speranze, intessendo con equilibrio la dimensione del sé con ...
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