· Città del Vaticano ·

Vescovo di Wa non aveva potuto partecipare al Concistoro del 27 agosto per ragioni di salute

È morto il cardinale ghanese Richard Kuuia Baawobr

 È morto il cardinale ghanese Richard Kuuia Baawobr  QUO-272
28 novembre 2022

È morto nel pomeriggio di domenica 27 novembre, al policlinico Agostino Gemelli di Roma, il cardinale Richard Kuuia Baawobr, vescovo di Wa, in Ghana, religioso dei Missionari d’Africa, società di vita apostolica della quale era stato superiore generale tra il 2010 e il 2016. Nato il 21 giugno 1959 a Tom-Zendagangn, nella diocesi di Wa, il 18 luglio 1987 era stato ordinato sacerdote. Il 17 febbraio 2016 Papa Francesco lo aveva nominato vescovo della diocesi di Wa. Aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 7 maggio successivo. Il 30 luglio scorso era stato eletto presidente del Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e Madagascar (Secam). Nel Concistoro del 27 agosto scorso era stato creato e pubblicato cardinale, del titolo di Santa Maria di Lourdes a Boccea. Ma proprio per questioni di salute non aveva potuto essere presente alla celebrazione ed era stato ricoverato in ospedale al suo arrivo a Roma.

Era stato proprio Papa Francesco, sabato 27 agosto scorso, nella basilica Vaticana, al termine dell’omelia del Concistoro ordinario pubblico per la creazione di nuovi cardinali, a rendere nota la ragione dell’assenza del cardinale ghanese: «E non voglio finire — aveva detto — senza un ricordo al Cardinale Richard Kuuia Baawobr, Vescovo di Wa, che ieri, all’arrivo a Roma, si sentiva male ed è stato ricoverato per un problema al cuore e gli hanno fatto, credo, un intervento... Preghiamo per questo fratello che doveva essere qui ed è ricoverato».

Nonostante le cure, sono rimaste gravi le condizioni di salute del cardinale, che aveva più volte espresso gratitudine per le preghiere e per la vicinanza di tante persone nella sua esperienza di malattia. Dimesso dal policlinico Gemelli lo scorso 18 novembre, viveva nella casa generalizia dei Missionari d’Africa, in via Aurelia. E la notizia della sua morte è stata comunicata, ieri pomeriggio, proprio da padre André-Léon Simonart, segretario generale dei Padri Bianchi: «Trasportato in ambulanza dalla casa generalizia al policlinico Gemelli alle ore 17.45, abbiamo ricevuto alle 18.25 la triste notizia della sua morte. Possa riposare nella pace del suo Signore, che ha servito così generosamente. Le nostre preghiere e i nostri pensieri vanno anche alla sua famiglia, alla sua diocesi, ai suoi confratelli vescovi, a tutti i suoi amici e conoscenti».

Missionario in ogni ambiente dove aveva vissuto, il Cardinale ghanese aveva sempre considerato l’evangelizzazione — con una particolare passione per il dialogo ecumenico — come la priorità della sua appartenenza alla Chiesa e, in particolare, ai Padri Bianchi. E nell’ambito di tale società di vita apostolica egli deteneva un duplice “primato”: primo superiore generale di origine africana e primo Missionario d’Africa ad essere creato cardinale elettore.

Nato in una famiglia cattolica, suo padre Bartolomeo era morto nel 1963, quando lui non aveva neanche quattro anni. Sua madre, Theresa Bagrvial, si era risposata con Flaviano Maalo, dalla cui unione era nato Chrysantus Ekpaa Maalo, oggi sacerdote della congregazione dello Spirito Santo.

Aveva frequentato la scuola elementare del villaggio natale di Tom-Zendagangn, proseguendo poi gli studi al seminario minore San Francesco Saverio e nella Nandom Secondary School. Passato nel 1979 al seminario maggiore diocesano San Vittore di Tamale, dopo gli studi filosofici, nel 1981, era entrato tra i Missionari d’Africa, nel cui ambito aveva continuato la preparazione al sacerdozio. Dall’1981 al 1982 era stato a Friburgo, in Svizzera, per il noviziato. Successivamente, dal 1982 al 1987, aveva completato gli studi teologici al Missionary Institute di Londra. Il 5 dicembre 1986 aveva emesso i voti religiosi nel collegio Sant’Edoardo di Londra ed era stato ordinato presbitero nel 1987. Dopodiché aveva svolto importanti incarichi all’interno della società dei Padri Bianchi. Si era quindi trasferito a Roma per seguire il corso di studi in esegesi al Pontificio istituto Biblico, conseguendo la licenza in Sacra Scrittura. Aveva frequentato anche un corso di spiritualità ignaziana nel Centro della Compagnia di Gesù a Le Châtelard in Francia.

Nel 1991 era stato inviato nella Repubblica democratica del Congo, come vicario parrocchiale a Livulu, nell’arcidiocesi di Kinshasa, dove era rimasto fino al 1995. L’anno successivo aveva ricoperto l’incarico di formatore dei Missionari d’Africa a Kahangala, in Tanzania. Nel 1999 era stato inviato come direttore nella casa di formazione di Tolosa, in Francia, dove era rimasto fino al 2004, quando, come delegato della provincia francese, era stato eletto primo assistente della sua società di vita apostolica. In quell’anno aveva conseguito anche il dottorato in teologia biblica. Nell’assemblea capitolare del maggio 2010 era stato eletto superiore generale dei Missionari d’Africa. Era succeduto a padre Gérard Chabanon ed era stato il primo africano a ricoprire questo incarico, venendo anche nominato vice gran cancelliere del Pontificio istituto di Studi arabi e d’Islamistica.

Durante i sei anni del suo generalato aveva assunto il nuovo orizzonte della missione, rivolta non più solo all’Africa ma ormai anche all’Europa, alle Americhe e all’Asia. Aveva dovuto affrontare l’invecchiamento e la diminuzione del numero dei confratelli in Europa e nel Nord America. «Bisogna accettare — aveva detto nel 2016 in un’intervista — un nuovo concetto di missione, che non sarà più qualcosa che vivono solo alcune persone dotate di spirito eroico in Paesi lontani, ma qualcosa che si vive ovunque, anche nei nostri Paesi». E in un saggio intitolato Opportunità e sfide del ministero della giustizia in Africa oggi aveva ribadito il suo pensiero sullo stile missionario dei Padri Bianchi: «Il fatto che come missionari siamo spesso stranieri nel Paese in cui viviamo e lavoriamo dà una certa credibilità al nostro messaggio. Quando la gente vede che abbiamo imparato la lingua e i costumi, sa che li amiamo e che ci preoccupiamo davvero di ciò che accade loro».

Tra il 30 ottobre e l’8 novembre 2013 aveva fatto parte della delegazione cattolica ufficiale alla decima assemblea generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, svoltasi in Corea del sud sul tema: «Dio della vita, portaci alla giustizia e alla pace».

Dal 14 al 25 ottobre 2015 aveva partecipato, tra i rappresentanti eletti dall’Unione dei Superiori generali, alla xiv assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, sul tema «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo».

Nel 2016 Papa Francesco lo aveva nominato vescovo della diocesi di Wa. Aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 7 maggio successivo, nel Wa Sports Stadium, dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente dell’allora Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. Co-consacranti monsignor Philip Naameh, arcivescovo di Tamale, e l’arcivescovo Jean-Marie Antoine Joseph Speich, nunzio apostolico in Ghana. Aveva scelto come motto episcopale «Servus misericordiae Dei».

Il 4 luglio 2020 il Pontefice lo aveva annoverato tra i membri del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, e il 7 ottobre 2022 lo aveva confermato in questo servizio, nominandolo — in seguito all’entrata in vigore della costituzione apostolica Praedicate Evangelium — membro del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani.

Durante la xix assemblea plenaria delle Conferenze episcopali d’Africa e Madagascar (Secam), svoltasi dal 25 luglio al 1° agosto 2022, al Ghana Institute of Management and Public Administration di Accra, era stato eletto presidente: primo ghanese nei 53 anni di storia del Secam. Tra le sue priorità, aveva indicato la sicurezza e le migrazioni, due sfide che avevano anche costituito il tema principale dell’assemblea.

Il 29 maggio 2022, al Regina Caeli nella solennità dell’Ascensione, Papa Francesco aveva annoverato il suo nome tra quelli dei nuovi cardinali che avrebbe creato nel Concistoro del 27 agosto.