Il grande cavallo blu,
25 ottobre 2022
Mentre il disagio mentale torna a crescere in modo allarmante
Ce n’è ancora un bisogno disperato, assoluto, totale. Esageriamo? Purtroppo no. Il simbolo vivo della rivoluzione basagliana — quella che ha portato alla riscoperta della nozione di essere umano per corpi privati di tutto, ridandolo loro dignità, diritti e storia — è stato recentemente sfrattato in quanto ingombro inutile.
Marco Cavallo, la celebre scultura azzurra costruita a Trieste dai pazienti dell’allora manicomio, liberato per le strade della città il 25 febbraio 1973 abbattendo (anche in senso letterale) il muro dell’ospedale psichiatrico, e da allora continuamente in viaggio per il mondo — invitato da scuole, mostre, fiere, mercati, congressi, festival, carceri, da qualsiasi evento o raduno in cui si parli di reclusione —, non ha ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati