· Città del Vaticano ·

All’udienza generale il Papa prosegue le catechesi sul discernimento
e rivolge il pensiero alle popolazioni che soffrono in Africa e in Europa

Solidarietà per la Nigeria
colpita dalle inondazioni

 Solidarietà per la Nigeria colpita dalle inondazioni  QUO-240
19 ottobre 2022

Nuovo invito alla preghiera per l’Ucraina


Con il pensiero rivolto «alle violente piogge che hanno colpito in questi giorni» la Nigeria «provocando inondazioni, causando tanti morti, numerosi dispersi e ingenti danni», Papa Francesco ricorda «quanti hanno perso la vita e tutte le persone provate da così devastante calamità», auspicando che non manchino al popolo dell’Africa occidentale «la solidarietà e il sostegno della comunità internazionale». L’appello è risuonato in piazza San Pietro durante l’udienza generale di stamane, mercoledì 19, nella quale non è mancata una nuova pressante esortazione a non dimenticare la martoriata Ucraina: «preghiamo per le cose brutte che stanno succedendo lì, le torture, le morti, la distruzione», ha detto il Pontefice che poco prima, proseguendo il ciclo di catechesi sul discernimento, aveva invitato i fedeli presenti e quanti lo seguivano attraverso i media ad «abituarsi a rileggere la propria vita» perché ciò «consente di notare i piccoli miracoli che il buon Dio compie per noi ogni giorno».

Tema di riflessione di questa settimana è stato infatti un altro degli elementi, degli “ingredienti” indispensabili del discernimento, ovvero «la propria storia di vita». Perché, ha spiegato, «la nostra vita è il “libro” più prezioso che ci è stato consegnato», visto che in esso si trova quanto «si cerca inutilmente per altre vie». Eppure, ha constatato il vescovo di Roma, «tanti purtroppo» non lo leggono o «lo fanno troppo tardi, prima di morire». Invece, è stato il consiglio, «leggere la propria storia significa» sia «riconoscere la presenza di elementi “tossici”», sia «allargare la trama del racconto, imparando a notare altre cose, rendendolo più ricco, più rispettoso della complessità, riuscendo anche a cogliere i modi discreti con cui Dio agisce». Ecco allora che il discernimento diventa «la lettura narrativa dei momenti belli e dei momenti bui, delle consolazioni e delle desolazioni» sperimentate nel corso dell’esistenza. «Nel discernimento è il cuore a parlarci di Dio, e noi dobbiamo imparare a comprendere il suo linguaggio», ha concluso Francesco.

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