Nell’isola dell’ergastolo
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05 ottobre 2022
Bisogna immaginarsi la scena: un megafono a pile gracchia al sole che spacca le pietre e le facce di cuoio di assassini, violentatori e ladri; facce appostate lungo i loggioni circolari e sovrapposti di un surreale teatro senza tetto, costruito in mezzo al mare e chiamato Panopticon (che vede tutto). In quasi due secoli è la prima volta, sull’isola, che una voce umana, interpella come viventi gli abitanti dei loggioni, relegati a centinaia nei buchi semiciechi dove si rintanano ogni notte, una generazione di ergastolani dopo l’altra. Un uomo allampanato, ancora giovane e stempiato, impugna il megafono dall’arena. «Buongiorno» dice la prima voce umana da sempre. «Vi saluto attraverso questo microfono perché non vi è la possibilità di parlarvi di persona, ma vi considero tutti attorno a me. ...
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