· Città del Vaticano ·

Per oltrepassare i confini che separano
In dialogo con Amir Issaa che usa il rap per educare i giovani detenuti

Spazi di libertà

 Spazi  di libertà  QUO-227
04 ottobre 2022
«Una Shangai di orticelli, strade, reti metalliche, villaggetti di tuguri, spiazzi, cantieri, gruppi di palazzoni, marane». Così, in Ragazzi di vita (1955), Pier Paolo Pasolini descriveva Tor Pignattara, una delle periferie storiche di Roma, che dagli anni Novanta ha visto cambiare radicalmente la sua geografia umana, trasformandosi da borgata rurale della prima migrazione italiana in un quartiere con una forte presenza straniera. Parte proprio da queste strade brulicanti di vita, da questo concentrato multiculturale, la storia del rapper e scrittore italo-egiziano Amir Issaa, il quale del connubio tra parola e musica ha fatto la sua cifra distintiva e la sua missione. La stessa «missione di educazione, di civiltà nei confronti dell’Italia», della quale scriveva un giovane Pasolini nella lettera a un ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati