· Città del Vaticano ·

Gregory Corso, ovvero salvarsi con la poesia

A volte anche l’inferno
è un buon posto

 A volte anche l’inferno  è un buon posto  QUO-221
27 settembre 2022
Di quei miracoli incomprensibili che ogni tanto avvengono senza condizioni e senza un perché… ecco, forse, di cosa parliamo quando parliamo della vita di Gregory Corso, il grande poeta italo-americano che insieme ad Allen Ginsberg, Jack Kerouac, William S. Burroughs e Lawrence Ferlinghetti stravolge un’epoca e, con essa, un’intera generazione al seguito. Una generazione che cambia appunto perché fa propria una poesia nuova, beat, che accoglie il riverbero degli schiaffi e la frenesia di vite giovani e vagabonde, ubriache; una poesia che fa per tema il fragore delle bombe lontano e le ipocrisie di tutto ciò che vicino sa di establishment e tradizione, e che proprio per questo si rifiuta di farsi composizione, di farsi «vecchia» poesia. Una poesia che è vita, e la vita di Gregory Corso è, in ...

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