La gabbia vuota

Una gabbia per uccellini e un bambino, con le ginocchia piegate, accanto a essa campeggiano nel grande murale del carcere minorile di Nisida, a Napoli. Altre figure compaiono sullo sfondo: spiccano meno, ma non per questo svolgono un ruolo comprimario. Anche a loro, infatti, è affidato un messaggio che devono trasmettere e divulgare. La gabbia è vuota e lo sportellino è aperto e l’adolescente è raffigurato nell’atto di abbracciare quella gabbia. Sembra quasi accarezzarla. La composizione degli elementi mira a comunicare un’atmosfera ariosa, che favorisce un respiro potente, tutt’altro che soffocato. C’è libertà nella gabbia, non c’è chiusura o costrizione. Uno scenario, questo, che esprime in modo esemplare lo spirito dell’istituto di Nisida, fondato sulla premessa che i minori devono ...