
07 settembre 2022
La fede autentica porta al dono della vita. E, per grazia di Dio, può generare santi e martiri. È l’esperienza che sta vivendo, in un’atmosfera di commozione spirituale e intensa gioia, anche se mista al dolore di una perdita, la comunità cattolica di Lahore e tutta la Chiesa in Pakistan. Sorgente di tale commozione è l’avere ufficialmente accolto il primo servo di Dio nella storia della Chiesa in Pakistan, un giovane già definito e acclamato come “martire”, per come è stata la sua morte. Akash Bashir, nemmeno 21 anni, ha offerto la sua vita in sacrificio per salvare quella di centinaia di cristiani presenti all’interno della chiesa cattolica di San Giovanni nel quartiere di Youhanabad, a Lahore, il 15 marzo 2015, bloccando un terrorista kamikaze che intendeva fare strage e morendo con lui. ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati