· Città del Vaticano ·

I saluti
L’appello e la preghiera per l’Ucraina

Fermiamo
questa “guerra mondiale”

 Fermiamo questa “guerra mondiale”  QUO-204
07 settembre 2022

«Oggi stiamo vivendo una guerra mondiale, fermiamoci per favore!». È il nuovo accorato appello lanciato dal Pontefice al termine dell’udienza generale. Salutando gli anziani, i giovani e gli sposi novelli — prima di concludere l’incontro con il canto del Pater Noster e la benedizione apostolica — Francesco ha rivolto ancora una volta il suo pensiero all’Ucraina e ha invitato tutti a essere costruttori di pace. In precedenza, dopo aver ricordato la festa della Natività della beata Vergine Maria che si celebra domani, il Papa aveva espresso la sua vicinanza a tutte le madri, in particolare a quelle «che hanno figli sofferenti» e alle «mamme dei giovani detenuti».

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i fedeli venuti dal Sénégal con Monsignor Paul Abel Mamba, Vescovo di Tambacounda. Fratelli e sorelle, la nostra preghiera quotidiana ci renda contemplativi nell’azione, uomini e donne che riconoscono Dio in tutte le cose; affini l’orecchio del nostro cuore per riconoscere la presenza del Signore e per scoprire a poco a poco come lo Spirito Santo ci guida.

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Danimarca, Malta, Sud Sudan, Nigeria e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco i doni di sapienza, di gioia e di pace elargiti dallo Spirito Santo. Dio vi benedica!

Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, cerchiamo di essere sempre svegli e attenti a ciò che Dio vuole dirci e mostrarci — perché a volte si fa sentire in modo molto sorprendente. Se siamo aperti alla sua presenza, essa trasformerà la nostra vita in modo meraviglioso. Ve lo auguro di cuore!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor que nos envíe su Espíritu para que nos ayude a discernir y a reconocer su presencia, aun en las situaciones imprevistas y dolorosas de nuestra vida, como fue para san Ignacio el tiempo de la convalecencia. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale i fedeli delle diocesi di Palmeira dos Índios e di Toledo e il gruppo del Portogallo: il Signore vi ricolmi di gioia e illumini le decisioni della vostra vita, affinché adempiate fedelmente il volere del Padre celeste a vostro riguardo. Pregate per me; non vi mancherà la mia preghiera e la Benedizione di Dio.

Saluto i fedeli di lingua araba. Il discernimento è l’aiuto a riconoscere i segnali con i quali il Signore si fa incontrare nelle situazioni impreviste, perfino spiacevoli. Da esse può nascere un incontro che cambia la vita, per sempre. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!

Saluto cordialmente tutti i polacchi. Nella catechesi di oggi ho parlato di Sant’Ignazio di Loyola e di come la lettura delle vite dei santi lo abbia portato alla conversione e gli abbia insegnato il discernimento spirituale. Per questo motivo incoraggio anche voi a scoprire la vita dei santi del vostro popolo affinché possiate riconoscere come il Signore vi ha guidato in passato e cosa chiede da voi oggi. Vi benedico di cuore.

Domani celebreremo la festa della Natività della Vergine Maria. Maria ha sperimentato la tenerezza di Dio come figlia, piena di grazia, per poi donare questa tenerezza come madre, attraverso l’unione alla missione del Figlio Gesù.

Per questo oggi desidero esprimere la mia vicinanza a tutte le madri. In modo speciale alle madri che hanno figli sofferenti: figli malati, figli emarginati, figli carcerati. Una preghiera particolare per le mamme dei giovani detenuti: perché non venga meno la speranza. Purtroppo nelle carceri sono tante le persone che si tolgono la vita, a volte anche giovani. L’amore di una madre può preservare da questo pericolo. La Madonna consoli tutte le madri afflitte per la sofferenza dei figli.

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i Seminaristi di Verona, l’Azione Cattolica di Lucca, le famiglie con bambini affetti da atresia-esofagea, accompagnati dal Vescovo di Macerata, il gruppo della terapia intensiva neonatale dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma. Saluto e ringrazio la delegazione dell’Aquila, guidata dal Vescovo ausiliare e dal Sindaco.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, ai giovani, agli sposi novelli, sono tanti, e soprattutto ai tanti ammalati qui presenti, ai quali esprimo la mia vicinanza e il mio affetto. E non dimentico la martoriata Ucraina. Ci sono delle bandiere lì. Di fronte a tutti gli scenari di guerra del nostro tempo, chiedo a ciascuno di essere costruttore di pace e di pregare perché nel mondo si diffondano pensieri e progetti di concordia e di riconciliazione. Oggi stiamo vivendo una guerra mondiale, fermiamoci per favore! Alla Vergine Maria affidiamo le vittime di ogni guerra, di ogni guerra, in modo speciale la cara popolazione ucraina.

Di cuore vi benedico.