· Città del Vaticano ·

Lo Spirito è all’opera
per un dialogo ecclesiale
senza precedenti

 Lo Spirito è all’opera per un dialogo ecclesiale senza precedenti  QUO-194
26 agosto 2022

Il 9 e il 10 ottobre scorso Papa Francesco ha aperto a livello universale l’attuale processo sinodale convocando la Chiesa in Sinodo. Da allora si sono svolte centinaia di migliaia di incontri un po’ ovunque nel mondo (conversazioni spirituali, incontri di dialogo e di preghiera, conferenze...) a vari livelli (parrocchiale, diocesano, nazionale... e anche nella sfera digitale) e coinvolgendo realtà ecclesiali di varia natura: dai gruppi parrocchiali, alle congregazioni religiose, alle associazioni di fedeli, a gruppi di professionisti, gruppi informali...

È stato impressionante scoprire l’entusiasmo e la creatività di tutti questi gruppi. Era chiaro sin dalle prime settimane che lo Spirito era all’opera!

Il cuore di queste esperienze sinodali era l’ascolto di Dio attraverso l’ascolto reciproco, ispirati dalla Parola di Dio. Era stato poi chiesto di raccogliere in una “sintesi” i frutti della preghiera e della riflessione emerse durante queste esperienze sinodali.

Prima di entrare nel merito delle sintesi, è importante intenderci su cosa sono queste sintesi. La sintesi richiesta non è né la presentazione della cronologia delle tappe del processo sinodale concretamente seguite, né un verbale che elenchi in maniera indiscriminata tutti i punti emersi nei momenti dell’esperienza sinodale. Piuttosto, è da intendere come il culmine del discernimento spirituale comunitario. Puntano a raccogliere ed esprimere i frutti del processo sinodale in modo che siano comprensibili anche a chi non vi ha partecipato, indicando come la chiamata dello Spirito Santo alla Chiesa è stata compresa nel contesto locale.

La lettura delle sintesi pervenute ha prodotto in me, come discepolo di Cristo e come vescovo, una grande consolazione spirituale che si apre ad una grande speranza. Questa speranza, ora, deve trasformarsi in un dinamismo missionario.

Le sintesi pervenute alla segreteria generale del Sinodo al 25 agosto 2022 possono essere ripartite tra le seguenti 5 categorie:

Dalle Conferenze episcopali. Generalmente la sintesi di una singola conferenza episcopale è frutto di un lavoro di discernimento a partire dalle sintesi pervenute dalle diocesi che, a loro volta, sono il frutto del discernimento delle varie istanze ecclesiali a livello diocesano: parrocchie, associazioni, movimenti, congregazioni religiose, così come di varie altre istanze ecclesiali nazionali federazioni scuole, cattoliche, università cattoliche, associazioni...

Già il 98% delle 114 Conferenze episcopali aveva nominato un referente o un team sinodale. Le sintesi ad oggi pervenute sono 100... e stanno ancora arrivando. Questo incredibile dato ci dice che sì, la Chiesa è in sinodo!

Chiese orientali cattoliche. Le singole Chiese orientali cattoliche sono state invitate a inviare una propria e specifica sintesi. È chiaro che nei territori tradizionalmente di rito latino, le eparchie presenti sul territorio hanno anche inviato il loro contributo alla Conferenze episcopali di appartenenza.

Dall’ usg e uisg. L’Unione superiori generali e l’Unione internazionale delle superiori generali hanno inviato il loro specifico contributo realizzato a partire dai contributi delle congregazioni religiose (maschili e femminili) e degli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica (maschili e femminili). Esprimo la mia gratitudine a queste due istituzioni per il loro importante e generoso investimento. Queste comunità hanno un patrimonio “sinodale” da offrire a tutta la Chiesa e il processo sinodale glielo ha e ce lo ha ricordato.

Dai Dicasteri vaticani. Anche i Dicasteri vaticani hanno inviato un contributo. Alcuni di loro, inoltre, sono stati incaricati di raccogliere le sintesi di istanze ecclesiali specifiche. È il caso del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica che ha raccolto ed elaborato le sintesi di un ulteriore cammino di discernimento delle congregazioni religiose e degli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.

Dal canto suo, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita è stato incaricato di raccogliere e lavorare sulle sintesi delle associazioni e movimenti ecclesiali. Il Dicastero segue anche la realizzazione di una sintesi realizzata a partire dall’ascolto e discernimento effettuato da realtà che si occupano della pastorale delle persone disabili.

Oltre al proprio cammino interno di ascolto e discernimento, il Dicastero per la comunicazione ha anche seguito la realizzazione di un progetto pilota (avviato dalla rete riial in collaborazione con Imission), intitolato «La Chiesa ti ascolta». Si è trattato di un’attività di ascolto nelle reti sociali realizzata da alcuni influencers. In questo caso sono arrivate circa 110.000 risposte e per una stima di persone coinvolte di circa 20 milioni di persone.

La Segreteria di Stato ha anche realizzato, per la prima volta, una sintesi attraverso l’ascolto dei nunzi apostolici.

L’ultimo gruppo è quello delle osservazioni. Oltre a queste categorie, sono stati raccolti oltre un migliaio di contributi da parte di singoli fedeli o gruppi ecclesiali o non ufficialmente riconosciuti dall’autorità ecclesiastica locale. Per questi ultimi in particolare, si tratta di realtà che si sentono “in periferia o ai margini” della vita della Chiesa. Nel ricevere questi contributi abbiamo sempre chiesto che venissero anche spediti ai rispettivi ordinari locali.

È stato bello constatare come questi gruppi si sono sentiti interpellati dalla chiamata di Papa Francesco. Sento di doverli ringraziare. A differenza di quanto si potrebbe pensare, molti dei contributi inviati non sono meri elenchi di rivendicazioni, ma veri lavori di ascolto e discernimento. A loro voglio assicurare che leggeremo con attenzione e prenderemo sul serio i loro contributi!

Da tutti questi dati sono convinto che siamo di fronte a un dialogo ecclesiale senza precedenti nella storia della Chiesa, non solo per la quantità di risposte pervenute o di persone coinvolte (che a qualcuno che vuole basarsi unicamente sui numeri — che non possono che essere approssimativi — potrà sembrare limitato) ma anche per la qualità della partecipazione.

Il processo di ascolto e di discernimento non è certamente stato perfetto. Lo sappiamo, ma sappiamo anche che stiamo cercando di essere sempre più immagine della Chiesa sinodale, stiamo imparando anche dai nostri errori.

di Jean-Claude Hollerich