
12 agosto 2022
Se c’è un film che nella storia del cinema ha saputo descrivere la tortura, nei suoi aspetti più terrificanti e anche più insidiosi, questo è senza dubbio Arancia meccanica (1971) di Stanley Kubrick. Nella prima parte della pellicola vengono mostrati gli abusi che Alex e i suoi compagni «drughi» (temprati da abbondanti dosi di latte arricchito con mescalina, il «lattepiù» servito al Korova Milk Bar) compiono ai danni di una serie di malcapitati: un senzatetto, uno scrittore e sua moglie, una donna che dirige un centro per il dimagrimento. A seguito dell’omicidio di quest’ultima, perpetrato con un oggetto d’arte contemporanea di dubbio gusto, e del tradimento dei suoi compagni, stanchi di subire continue vessazioni da parte sua, Alex è arrestato e condannato a quattordici ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati