Persone senza fissa dimora, homeless, clochard, senza tetto…sono tanti i modi per indicare coloro che non hanno un’abitazione in cui vivere. Eufemismi, li ha definiti Papa Francesco nel 2014, espressioni eleganti che, in realtà, nascondono l’ingiustizia di chi soffre la fame, la miseria, l’abbandono, l’emarginazione. Coloro che non hanno un tetto sopra la testa, infatti, spesso vengono scartati dalla società e diventano invisibili agli occhi degli altri. In tutto il globo, il dramma umano e umanitario dei senza fissa dimora ha numeri da brivido: le statistiche del 2020 rivelano che sono oltre 150 milioni le persone al mondo senza un tetto sopra la testa. Le pagine di «Atlante - Estate» di oggi invitano a non distogliere lo sguardo da questa tragica realtà: dall’America all’Africa, dall’Asia all’Europa, le difficoltà degli homeless sono raccontate attraverso le testimonianze di chi, ogni giorno, cerca di migliorare la loro condizione. Perché, come recita l’articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, «ogni individuo ha diritto all’abitazione».
«Atlante - Estate»
pagine 4 e 5