· Città del Vaticano ·

Una suora al servizio dei detenuti nel carcere di Pescara

Amare senza riserve

 Amare senza riserve  QUO-146
28 giugno 2022
Una saponetta, un rotolo di carta igienica, un cuscino di spugna, lenzuola, un piatto: è tutto quello che possiedono i detenuti quando suor Livia li incontra. «Ecco, un messaggio: una moglie disperata perché non sa come mandare le cose al marito che hanno arrestato l’altro ieri», dice guardando un vecchio telefonino: «Possono anche essere persone ricchissime, ma una volta arrestati e mandati nel carcere più vicino hanno solo gli indumenti che indossano e il kit del penitenziario». Ed è lì che interviene lei, suor Livia Ciaramella, responsabile dei percorsi rieducativi all’interno della casa circondariale San Donato di Pescara. Nativa del capoluogo abruzzese, religiosa della congregazione delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria fondata da madre Eugenia Ravasco, dopo ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati