· Città del Vaticano ·

Canti dalle periferie Il diritto di parlare e di essere ascoltati

 Canti dalle periferie Il diritto di parlare e di essere ascoltati  ODS-001
23 giugno 2022

I testi che pubblichiamo sono stati realizzati da alcuni senza fissa dimora e raccolti grazie all’aiuto di operatori e volontari di strutture che a Roma li ospitano e li assistono. In particolare, a questo numero hanno collaborato: la redazione del giornalino “Gocce di Marsala” dell’Ostello don Luigi Di Liegro della Caritas di Roma in via Marsala, i membri della Conferenza San Vincenzo de Paoli della parrocchia di San Gregorio vii , quelli del Circolo S. Pietro e della Comunità di Sant’Egidio.

Le belle
strade

Le belle strade te le devi cercare sempre stando attendo agli ostacoli, a non fuorviare, in rigurgiti di saliscendi, di percorsi tortuosi che ti riportato all’asta da dove sei partito.

Le belle strade ormai sono una scommessa, gli angoli d’Italia son lì che aspettano in bellezza, solitari ti regalano il sole, avamposti di montagna e valli ridenti di pianura non aspettano che te, un tuo cenno in compagnia.

Le belle strade nella tua mente scorrono veloci. Se arrivi, arrivi bene, quando sei consapevole della meta dove ammiri un capitello, l’antico arco che ti guida lassù a inebriarti tra fiori nuovi, colori, antichi sapori che in città, come ben sai, non ci sono più.

Le belle strade, sperdute, quasi nascoste ti regalano degli evviva per averle scoperte. Ti puoi sentire un po’ re nello scoprire quel luogo ameno che ti regala il paradiso, dimenticando dov’eri prima: dove il male sembra eterno come brutture d’inferno.

Canzone

Se voglio andare lontano lontano

Se voglio avere una vita diversa

Una vita diversa da quella che ho

Oh strade, strade, strade che vanno via

Strade che vanno via …con te.

Oh mondo o mondo che va

Oh gente che viene o gente che va

Oh strade, strade, strade che vanno via

Strade che vanno via …con te.

Oh vita che viene o vita che va

Oh morte che viene o morte che va

Oh strade, strade, strade che vanno via

Strade che vanno via …con te.

Oh amore, amore

Non lasciarmi in questo mondo, amor

Non lasciarmi in questo mondo

dove la gente pensa a se stessa

Oh strade, strade, strade che vanno via

Strade che vanno via …con te.

Basterà un sorriso

La sua casa

è la strada,

il letto un cartone,

il cuscino un borsone,

la coperta il giaccone,

è solo nella notte buia,

la paura lo assale,

le ore non passano mai,

come se si fossero fermate.

Alza gli occhi verso

il cielo, con le

stelle che illuminano

la notte. Prima o

poi qualcuno passerà

e chissà se si fermerà.

Gli basterà un sorriso e

il suo cuore si scalderà

nella notte gelida, aspettando

il giorno che verrà se ci arriverà.

Ma sa già che ce la farà,

perché forte si sentirà

l’uomo della notte. E quel

sole che sorgerà la

speranza gli darà.

La lunga
attesa

Devi saperti adattare per vivere per strada. Di fame a Roma non si nuore, riesci sempre a trovare qualcosa.

Qui intorno a San Pietro ci sono tanti volontari che arrivano la sera e ti portano da mangiare. Le istituzioni si limitano allo stretto indispensabile. Una volta d’inverno ci hanno portato dell’insalata. In strada stavamo sotto zero.

Per fortuna però ogni tanto arriva una persona della zona che mi offre quello che ha cucinato in casa. La differenza la senti e mi pare di tornare a tre anni fa, quando ancora avevo una casa e tiravo avanti con la pensione sociale.

Ogni mattina mi alzo alle cinque e mezza perché a quell’ora passano a pulire sotto il colonnato e vogliono che la zona sia sgombra. Raccolgo il sacco a pelo e me ne vado a prendere un caffè in un bar che è già aperto. Poi vado a lavarmi alle docce del Vaticano.

Il resto è una lunga attesa che la giornata finisca.

Il problema principale è quello di ricaricare il telefonino. Mi aiuta a far passare il tempo. Vedo un film. Sento una canzone. E quando mi capita seguo pure un corso di storia. Ho avuto sempre la passione per la storia.

Aspetto la notte

ma il dolore del giorno
è sempre presente

A causa di questioni economiche che non voglio elencare, mi trovo al Circolo S. Pietro. Ma questo non è il mio mondo: tante persone, tante teste, ognuna con mille difetti, me compreso. Spero di andare via presto.

Prego sempre il Buon Dio di uscire un attimo dalla chiesa e vedere che c’è fuori. Io vedo tanta sofferenza, occhi spenti, una tristezza infinita… dolore, persone che si consumano con l’alcol e con le droghe, gente che dorme sui marciapiedi tra l’indifferenza degli altri.

Prego sempre il Buon Dio che questa situazione finisca presto, non solo per me ma anche per tutti gli altri, in modo da non vedere più tanta disperazione. Aspetto la notte per poter dormire, ma purtroppo ho difficoltà a farlo. Mi sveglio più volte e la giornata la sento ancora presente.

Gian Paolo Donà

Ciro
(autore del testo e della musica)

Lia

Roberto
(testimonianza raccolta
da Giovanni Capetta)

e.b.