· Città del Vaticano ·

Un incontro promosso dal Vicariato

Giornalisti e comunicatori nel cammino sinodale

 Giornalisti e comunicatori nel cammino sinodale  QUO-116
21 maggio 2022

«In che modo la Chiesa di Roma, attraverso il Vicariato e le 336 parrocchie radicate sul territorio, potrà rispondere alle sfide, ai problemi e alle emergenze presenti nella città? Quali sono i rischi di cui tener conto e i pericoli da evitare?». A lanciare questi ed altri interrogativi ai giornalisti e comunicatori è stato il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il cardinale Angelo De Donatis. L’occasione è stata offerta dall’incontro “La Chiesa in ascolto della città. Giornalisti e comunicatori nel cammino sinodale”, nella basilica di Santa Maria in Montesanto. E il metodo, appunto, quello sinodale, in un dinamismo di ascolto reciproco.

L’iniziativa è stata organizzata dall’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Lazio e in collaborazione con l’Associazione Comunicazione e Cultura Paoline nell’ambito della Settimana della comunicazione. La prima risposta agli spunti del cardinale è arrivata da Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, che, usando metafore calcistiche, da cronista sportivo, ha ribadito che «il cammino sinodale ci interessa e coinvolge come categoria e comunità professionale». «La Chiesa non abbia paura e abbia convinzione dei propri mezzi in una fase come quella di un cammino sinodale che richiede intraprendenza». Poi, la parola al direttore dell’«Osservatore Romano», Andrea Monda, che ha evidenziato come poveri e giovani siano due categorie «senza voce». Così ha indicato le iniziative editoriali avviate dal quotidiano per promuovere la loro partecipazione, dalla rubrica Ospedale da campo a #CantiereGiovani. «Dopo il mio insediamento — ha riferito — mi sono reso conto che “L’Osservatore Romano” non aveva più una pagina su Roma. Ciò mi è sembrato un controsenso. Non l'ho chiamata Cronaca di Roma ma “Cronache Romane”. Mi aspetto dalla diocesi che continui a fare quello che sta facendo con noi. Perché ho trovato una sponda nel Vicariato. E queste “Cronache Romane”, che escono il sabato, sono frutto di una collaborazione tra noi e il Vicariato per raccontare quello che gli altri non raccontano. Si cerca di dare su Roma uno sguardo universale. Siamo osservatori e osserviamo il mondo da Roma».

Dalle parole della cronista Federica Angeli, da 9 anni sotto scorta, è, invece, emerso il racconto del suo impegno giornalistico in periferia. «Sono riuscita a convincere 176 ragazzi che avevano lasciato la scuola a fare un corso di giornalismo. La proposta di un mestiere come il nostro ha fatto sentire loro di avere una possibilità. Non dobbiamo aspettare che i giovani vengano in chiesa ma dobbiamo essere noi a sederci sui muretti delle periferie con loro». La parola poi a Roberta Serdoz, caporedattore della Tgr Lazio: «La Chiesa nei momenti di emergenza ha una grande capacità di fare rete. Nel picco della pandemia, abbiamo raccontato, ad esempio, le parrocchie del Tuscolano che hanno voluto essere accanto a chi non aveva un pasto caldo la sera e quelle che hanno accolto i bambini quando le scuole erano chiuse, ma i genitori dovevano lavorare». Parole che hanno realizzato la premessa del cardinale De Donatis: «Desideravo incontrarvi nuovamente per mettermi in ascolto. Sono certo che voi tutti, impegnati a livello professionale e personale nell’ambito del giornalismo e della comunicazione, siete come le sentinelle presenti sul territorio, attente a leggere e raccontare quello che avviene nella nostra città». Un impegno adesso rilanciato. «Aiutate la nostra comunità ecclesiale — ha continuato il cardinale — a saper leggere la realtà e le criticità dei diversi quartieri della città, camminate con noi in questo esercizio di ascolto, sostenendoci nell’intercettare le voci, le storie e le esperienze di persone che noi come Chiesa rischieremmo di non raggiungere e ascoltare».

Durante la serata è stato consegnato il Premio Comunicazione e Cultura Paoline 2022 alla memoria di David Sassoli, giornalista e politico. A ritirare il riconoscimento, la moglie Alessandra Vittorini Sassoli, mentre un ricordo dell’ex presidente del Parlamento europeo è stato pronunciato da Elisa Anzaldo, giornalista del Tg1. «A lui piaceva tanto raccontare — ha ricordato la moglie —. Quando ha smesso di farlo da giornalista, non ha smesso di avere questo piacere. Quindi, si è appassionato a tanti altri tipi di racconti, anche ad aspetti della famiglia. Tanti suoi discorsi sono racconti. La comunicazione sociale non è stata solo il suo impegno manifesto, ma la sua cifra».

di Walter Insero