Unità dei cristiani

11 maggio 2022
La dimensione ecumenica doveva diventare una peculiarità del Concilio
«Tutto serve ad avvicinare e a gettare qualche buon seme di vitalità cattolica e caritativa»: con queste parole, il 10 maggio 1962, Giovanni xxiii commentava, nella sua agenda, l’udienza concessa al vescovo anglicano Arthur Harold Morris, accompagnato da «un gruppo di persone», come segno concreto della volontà di Papa Roncalli di trovare sempre nuove occasioni di incontro tra cristiani. Il reverendo Morris (1898-1977), vescovo di St. Edmundsbury and Ipswich, dal 1954, esponente di primo piano della gerarchia anglicana, impegnato in prima persona nel radicale ripensamento della pastorale con la creazione di un nuovo stile di dialogo e di condivisione nelle comunità locali, non era il primo anglicano che veniva ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati