· Città del Vaticano ·

Le parole del cardinale Gualtiero Bassetti

Pieni di gioia e di entusiasmo

 Pieni di gioia e di entusiasmo   QUO-089
19 aprile 2022

All’inizio della veglia di preghiera, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha rivolto al Papa queste parole di saluto e ringraziamento.

Santo Padre,

oggi è un giorno davvero speciale, molto speciale per tutti noi e per lei.

Lei ha celebrato qui alcune liturgie pasquali, ma quello di oggi è il primo incontro pubblico in piazza San Pietro dopo il lungo periodo della pandemia. Ci sono rimaste nel cuore e nella memoria le immagini di quel famoso 27 marzo 2020: lei qui, solo, sotto la pioggia; noi al di là degli schermi, chiusi nelle nostre case e prigionieri della paura per quanto stava accadendo.

Finalmente siamo qui. Questa è la piazza più bella che si potesse sognare: davanti a lei c’è una variopinta, gioiosa, festosa folla di adolescenti italiani. Sono pieni di entusiasmo. Ma la gioia di oggi non deve far dimenticare, a noi e a loro, la fatica e la sofferenza dei mesi trascorsi. Non sono dei grandi spensierati, questi ragazzi hanno sofferto durante gli ultimi due anni: più degli adulti sono piombati in una solitudine che nessuna tecnologia ha potuto evitare. E il male della solitudine ne produce altri: mali che spesso non si vedono, si annidano dentro al cuore e rendono più acute le difficoltà nell’affrontare i rapporti con gli altri, lo studio e gli impegni vari della vita.

Hanno dovuto fare i conti con la fragilità del corpo e della malattia. Alcuni di loro hanno visto la morte dei nonni, di persone care, degli amici. Sono stati costretti a volersi bene senza potersi manifestare l’affetto. Hanno portato avanti i loro percorsi formativi davanti ad uno schermo, scoprendo che il sapere non ha sapore se è soltanto una ricerca solitaria. Sono affiorate le domande che ogni adolescente si pone sul perché si vive, perché si soffre, perché si muore. Il futuro è apparso loro oscuro e incerto. Ma questo ha permesso a noi adulti di sentirci più fraterni con loro, perché le loro domande, Santità, sono anche le nostre.

Ci hanno sorpresi. Quando abbiamo ipotizzato questo incontro, e ne abbiamo parlato anche con lei, eravamo pieni di dubbi: sarà possibile organizzarlo? E soprattutto: verranno? Non sarà che noi abbiamo perso loro e loro hanno perso la voglia di affrontare un viaggio, di spendere un po’ delle loro vacanze per essere qui?

Santità, fu una sua parola a darci coraggio: ci disse di andare avanti. Ci siamo messi al lavoro. Avevamo qualche apprensione, ma nel cuore non mancava la fiducia che qualcosa potesse succedere. Questa piazza piena di ragazzi e traboccante di entusiasmo è la loro risposta.

Se oggi siamo qui lo dobbiamo a loro. Immagino che le loro paure non si siano dissolte nel giro di pochi giorni: sono qui per il bisogno intenso di un incontro bello, importante, da ricordare nel futuro. Ora hanno bisogno della parola di un Padre, la sua, che annunci loro che il Signore Gesù può farci vivere ancora l’esperienza gioiosa della Risurrezione.

Mi sento di ringraziarli questi ragazzi: un vecchio di ottant’anni come me, davanti a uno spettacolo del genere, non può che commuoversi. Così come ringrazio chi li ha accompagnati: i loro vescovi, qui numerosi, e poi tutti i loro educatori, laici, giovani, adulti, preti, religiosi e religiose. È importante per loro che lei abbia deciso di essere qui.

E mi permetto di sognare anche per le Chiese che sono in Italia. Abbiamo tanti problemi, Santo Padre, e il cammino è lungo e faticoso. Ma il nostro è un popolo buono che non ha mai del tutto abbandonato le sue radici cristiane. Chissà che questi ragazzi, oggi, ci aiutino davvero a riprendere le fila del Vangelo, dentro questa storia drammatica e appassionante nella quale il Signore ci chiede di testimoniare la fede.

Infine ringrazio lei. La sua lunga storia personale parte proprio dall’Italia, si snoda in situazioni e Paesi lontani e diversi. Torna qui al cuore della Chiesa, al servizio di tutto il popolo di Dio. La sua passione, nata anche da quella lunga storia, ci ha scosso, Santo Padre, e stimolato. Ci prenda tutti per mano, stasera, ci tenga soprattutto nel cuore, in particolare tenga per mano e nel cuore questi cari ragazzi. La sua parola li aiuterà a tornare con più coraggio agli impegni della loro vita di tutti i giorni. Grazie, Santo Padre.