· Città del Vaticano ·

Francesco e la croce
In silenzio

 Francesco e la croce. In silenzio  QUO-088
16 aprile 2022

Il Papa bacia la croce e poi la solleva in alto, per presentarla all’adorazione dell’intera umanità: un gesto forte, avvolto da quel particolare silenzio che il Venerdì santo accompagna la celebrazione della Passione del Signore. Francesco ha presieduto, alle 17, nella basilica di San Pietro il rito con la liturgia della parola, l’adorazione della santa croce e la santa comunione. Preceduto dal rosario.

Arrivato in processione davanti all’altare della Confessione, il Papa si è raccolto in preghiera. Nel silenzio e con la basilica in quella penombra che prevede l’essenza spirituale del Venerdì santo. Il Pontefice ha preso posto al pilone dove si trovano le statue di san Francesco da Paola e san Pietro Fournier. Alle sue spalle la croce che ricorda il quinto centenario dell’evangelizzazione del nuovo mondo. Ha subito avuto inizio la liturgia della parola con la prima lettura e il salmo in italiano, la seconda lettura in inglese, e il canto, in latino, della Passione del Signore secondo Giovanni.

Il cardinale Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, ha proposto la meditazione, seguita da un tempo di silenzio per la riflessione personale. Il testo dell’omelia è pubblicato in questa pagina.

Dopo che Francesco ha pronunciato la preghiera universale propria del Venerdì santo, il diacono ha proposto 11 intenzioni di preghiera in latino: al termine di ognuna il Pontefice ha pronunciato l’orazione corrispondente. Si è pregato per la Chiesa, per il Papa, per tutti i fedeli, per i catecumeni, per l’unità dei cristiani, per gli ebrei, per coloro che non credono in Cristo, per coloro che non credono in Dio, per i governanti, per quanti soffrono a causa della guerra e per quanti sono nella prova.

Ha quindi avuto inizio la seconda parte della celebrazione: l’adorazione della santa croce. Il diacono ha portato processionalmente la croce attraverso la navata centrale della basilica facendo tre soste, durante le quali un cantore della Cappella Sistina ha intonato, per tre volte appunto, Ecce lignum Crucis, in quo salus mundi pependit. Ad ogni sosta il diacono ha alzato in alto la croce.

Il diacono ha presentato la croce a Francesco che ha compiuto l’adorazione silenziosa, suggellandola con un bacio. Il Papa ha poi presentato la croce — sollevandola, sempre in silenzio — all’adorazione di tutti i presenti. Il diacono ha quindi portato e collocato la croce davanti all’altare della Confessione.

E sull’altare è stato collocato il Santissimo Sacramento, portato dal diacono dalla Cappella della reposizione, passando per la navata centrale. Salito all’altare, il Papa ha guidato la recita del Pater noster e si è comunicato. Dopo la comunione, la celebrazione si è conclusa con l’orazione sul popolo pronunciata dal Pontefice e poi nel silenzio, così come era iniziata.

Erano presenti 30 cardinali, tra i quali Re, decano del Collegio cardinalizio, e il segretario di Stato, Parolin. Ventitré gli arcivescovi e i vescovi, numerosi i sacerdoti. Con il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede erano gli arcivescovi Peña Parra, sostituto per gli Affari generali, e Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati; i monsignori Cona, assessore, e Wachowski, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati. Il servizio dei ministranti è stato prestato dagli studenti salesiani.