· Città del Vaticano ·

La storia

In salvo. E poi?

 In salvo. E poi?  QUO-079
06 aprile 2022
«Milleduecento chilometri di strada sembravano un’eternità. Ci abbiamo messo quasi 24 ore. Ci fermavamo solo per andare in bagno. Il tragitto era molto difficile. Il navigatore non funzionava. Tanti luoghi intorno erano stati bombardati. C’erano macchine bruciate, automobili abbandonate. Le stazioni di rifornimento distrutte». È la storia di una fuga dall’Ucraina. La racconta a «L’Osservatore Romano» una donna accolta a Milano dagli scalabriniani. Le diamo un nome di fantasia: Leila. Ogni settimana presso la parrocchia del Carmine le donne ucraine partecipano ad un gruppo di auto-mutuo-aiuto. È stato creato appositamente per i profughi fuggiti dal conflitto armato tra Kiev e Mosca. Uno spazio per condividere il dolore e i sentimenti, per parlare, per ascoltare ed essere ascoltati. È ...

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