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Il racconto

Pregando con i più giovani per i loro coetanei sotto le bombe

 Pregando con i più giovani  per i loro coetanei sotto le bombe  QUO-062
16 marzo 2022

Due vibranti preghiere per la pace in Ucraina hanno segnato, profondamente, mercoledì mattina 16 marzo, i due momenti dell’udienza generale.

Alle 8 il Papa ha incontrato, nella basilica di San Pietro, la comunità della scuola milanese “La Zolla” pregando — con parole spontanee suggellate dall’Ave Maria — con i bambini e i ragazzi per i loro coetanei che, proprio in queste ore, in Ucraina sono «sotto le bombe» di «questa guerra terribile».

E poi, circa un’ora dopo, con i pellegrini in Aula Paolo vi Francesco ha invocato da Dio il dono della pace con le incalzanti parole della preghiera Perdonaci la guerra. Per poi salutare in particolare gli ammalati, le persone con disabilità, i giovani sposi e alcuni gruppi.

L’udienza generale di stamani, dunque, è iniziata in San Pietro dove Francesco ha accolto i rappresentanti della scuola “La Zolla”. E sì, sono passati cinquant’anni da quando otto giovani famiglie decidevano di fondare insieme una scuola a Milano, «dando una forma — spiegano i responsabili — al desiderio di poter condividere l’educazione dei propri figli, così come avevano vissuto insieme, unite dalla bellezza di un’amicizia e dalla fede, i fatti più importanti della loro esistenza».

Ecco “la scintilla” che ha accesso, nel 1971, l’esperienza della scuola cooperativa “La Zolla”. Ed è proprio così che stamani questa “comunità di crescita” — 1.300 alunni tra i 3 e i 14 anni — si è presentata al Papa. Con il motto “stupiti e grati” e portandogli in dono il volantino preparato appositamente per l’udienza e alcuni disegni dei bambini. Tutto con grande semplicità.

E con una particolarità: a incontrare Francesco sono venuti insieme alunni, insegnanti, personale scolastico e famiglie: perché i genitori, e in alcuni casi anche i nonni, sono ex alunni de “La Zolla”. Un aspetto questo singolare “patto tra generazioni”, che ha particolarmente colpito Francesco.

E con questa comunità il Pontefice ha intessuto un dialogo concreto, culminato nella forte preghiera per la pace. La scuola, è la risposta de “La Zolla”, dev’essere un cantiere di pace. E infatti «il valore assoluto della persona la cui crescita va promossa in tutti gli aspetti e l’alleanza scuola-famiglia, che non è semplice fruitore di un servizio ma protagonista con gli insegnanti» sono i cardini, come spiega Massimiliano Tonarini, presidente del consiglio di amministrazione. Insieme al «riconoscimento dell’importanza del legame generativo con la Chiesa nell’opera educativa, reso evidente e annunciato proprio attraverso l’attività didattica ed educativa».

«Siamo venuti per raccontare al Papa i fattori che hanno sfidato il tempo e che possono essere decisivi oggi, con l’evidenza che il desiderio delle famiglie di condividere la passione educativa per i propri figli non si è ancora spenta» fa presente Tonarini. E anche «con il desiderio di ringraziare per questo cammino così importante e affidare in mani più grandi la nostra comune opera». Ecco il senso della celebrazione della Messa, all’altare della cattedra della basilica Vaticana, al termine dell’incontro con il Pontefice.

La scuola “La Zolla” è stata, appunto, fondata 50 anni fa da un gruppo di genitori che, «coscienti della responsabilità educativa nei confronti dei propri figli», diede avvio a «una formazione scolastica e umana che continuasse esplicitamente l’itinerario educativo già avviato in famiglia».

Insomma, spiegano i protagonisti di allora e di oggi, «la decisione di creare una scuola è stato l’esito di una storia di educazione che quelle prime otto famiglie avevano vissuto in prima persona partecipando alla vita della Chiesa». E «come forma giuridica di gestione venne scelta la cooperativa, perché ritenuta idonea a rispondere a due esigenze fondamentali: favorire un maggior coinvolgimento e una corresponsabilità di tutti i membri della comunità educante, dai genitori agli insegnanti, alle direzioni; e poi sottolineare il carattere sociale e senza fini di lucro della scuola».

Nel 1971 quelle otto giovani famiglie, educate nell’esperienza di Comunione e Liberazione, aprirono due asili per i loro figli, uno in via Duccio da Boninsegna, l’altro nella parrocchia di Santa Maria al Paradiso. Nel 1972 le famiglie unirono le forze e iniziarono un’avventura comune in via Bellotti, con il nome “La Zolla”. Nel 1973 prese il via la scuola elementare nella parrocchia di San Babila. La materna si trasferì nella parrocchia di San Luca. Nel 1974 le due classi di materna e le tre di elementari si trasferirono in via San Vittore. Nel 1978 la scuola elementare venne spostata in via Tranchedini: in quell’anno gli alunni erano già 105 all’asilo e 74 alle elementari.

Ma questo numero raddoppierà molto rapidamente e verranno, dunque, aperte altre due sezioni.

Il 29 settembre 1984 resta una data significativa per questa comunità: il coro dei bambini de “La Zolla” ha cantato proprio qui, in Aula Paolo vi , in occasione dell’udienza di Giovanni Paolo ii per i trent’anni di Comunione e Liberazione.

Nel 1990 alle due già esistenti si aggiunse una nuova sede di scuola materna in via Ripamonti, e nel 1998 iniziò l’attività la scuola materna in via Piazzetta. Dall’anno scolastico 2000-2001 la cooperativa iniziò una collaborazione con le suore sacramentine per la gestione delle strutture del polo di via Carcano. Nel giro di pochi anni La Zolla rileverà la gestione del polo, avviando, per la prima volta anche il ciclo di scuole medie.

Nel 2012 chiusero le sedi storiche di via San Vittore e di via Tranchedini. Oggi le sedi sono due — in piazzale Brescia e in via Carcano — e riuniscono 11 classi di scuola dell’infanzia, 5 di scuola primaria e 5 di scuola secondaria di primo grado.

Con questa storia “La Zolla” «rappresenta oggi — affermano i responsabili — una possibile attuazione di quanto stabilito nell’articolo 30 della Costituzione italiana: “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”. Nel solco della grande tradizione della Chiesa italiana».

Interamente gestita da laici, la scuola fa parte della Federazione opere educative. E, forte anche dell’incoraggiamento del Papa, spiegano, “La Zolla” rilancia la sua «identità cristiana che unifica tutte le cose che si incontrano nella realtà». E così «la proposta di un “senso del tutto” è congiunta a una totalità di apertura alla realtà capace di accogliere tutti i valori umani».

di Giampaolo Mattei