Ha suscitato sdegno e orrore il terrificante bombardamento russo di ieri sull’ospedale pediatrico e di maternità di Mariupol. Almeno tre i morti accertati, tra cui una bambina, e diversi feriti. Si teme, però, che le vittime possano essere molte di più. I soccorritori stanno ancora scavando tra le macerie alla ricerca di superstiti. Le immagini dell’ospedale appena colpito — con neonati e mamme incinte ferite portate via in barella, altre in fuga con i volti insanguinati, le stanze devastate, le incubatrici tra le macerie — hanno richiamato le parole pronunciate domenica da Papa Francesco all’Angelus: «In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria». E che non risparmia neppure i bambini. Dall’inizio dell’invasione russa, infatti, almeno 40 minori sono stati uccisi e più di 50 sono rimasti feriti. Mentre oltre un milione sono già fuggiti nei Paesi vicini.
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10 marzo 2022
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