15 febbraio 2022
Un adagio ecclesiologico non scritto vuole che, se il grande monumento al sacerdozio cattolico in età moderna si deve tuttora al concilio di Trento, la figura del “prete tridentino” sia da molto tempo sempre più bisognosa di sostanziali ritocchi, essendo rimasta come parzialmente “tralasciata” dall’“aggiornamento” del Vaticano ii : dopo Trento, infatti, il Vaticano i avrebbe picchettato il Papato, nella temperie modernista, riconoscendone (alle note condizioni) il carisma di infallibilità; il Vaticano ii avrebbe potenziato vistosamente, da parte sua, l’autocoscienza dell’episcopato e del laicato, rilanciando da una parte la sinodalità della Chiesa e dall’altra il sacerdozio comune dei fedeli. E i preti?
Uomini del culto, dei sacramenti, della Parola, del diritto canonico, ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati