
12 febbraio 2022
«Daniel, sai qual è uno dei traguardi che hai raggiunto di cui sono più fiero? Hai capito che della tua storia potevi farne due cose: sentirti vittima e assolverti da ogni responsabilità, oppure metterla al servizio degli altri. Ricordati sempre che nella vita non esiste un copione già scritto: fino all’ultimo puoi decidere di cambiare il finale». Sono le parole che Serriconi, responsabile della comunità Kairós, rivolge a Daniel Zaccaro, qualche giorno prima del giorno della laurea. Daniel, ragazzo cresciuto a Quarto Oggiaro, difficile periferia di Milano, è stato un bullo molto temuto, pieno di aggressività e rabbia. Finito in carcere a causa di alcune rapine, ha toccato il fondo, prima di incontrare alcune persone che gli hanno insegnato ad accettarsi e guardare ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati