
02 febbraio 2022
Giuseppina Bakhita, la famiglia e il dolore
«Vivevo pienamente felice, senza sapere cosa fosse il dolore», scrive santa Giuseppina Bakhita (1869-1947), sul suo diario personale ora conservato nell’archivio storico della curia generalizia delle suore canossiane. Santa Bakhita, di cui l’8 febbraio ricorre la memoria liturgica, è diventata il simbolo della speranza cristiana. Rapita e venduta in tenera età dai mercanti di schiavi, fu riscattata da un console italiano abbracciando così la fede cristiana e la vita religiosa. Il racconto dei suoi i primi anni di vita, tra le capanne del villaggio di Olgossa, provincia del Darfur, in Sudan, nell’Africa centrale, apre una finestra sul suo mondo. Un’infanzia vissuta tra il calore della famiglia, appartenente alla tribù nubiana dei Daju: i genitori, ...
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