· Città del Vaticano ·

I saluti

In Ucraina prevalga il dialogo sugli interessi di parte

 In Ucraina prevalga il dialogo sugli interessi di parte  QUO-020
26 gennaio 2022

Appello a non dimenticare la pagina nera della Shoah


L’invito di Papa Francesco «a pregare per la pace in Ucraina, e a farlo spesso nel corso di questa giornata» è riecheggiato nell’Aula Paolo vi al termine dell’udienza generale odierna. Come annunciato all’Angelus di domenica 23, il Pontefice ha voluto dedicare il giorno di mercoledì 26 alla preghiera per il Paese europeo recitando per tale intenzione il Padre Nostro. Ed essendo la vigilia della Giornata internazionale della memoria delle vittime dell’Olocausto, ha anche lanciato un appello a non dimenticare «l’orrore di questa pagina nera della storia». Infine ha impartito la benedizione conclusiva.

Saluto cordialmente i fedeli di lingua francese. Fratelli e sorelle, molte persone e famiglie schiacciate dal peso della vita, specialmente in questo periodo di pandemia, non riescono più a sperare e a pregare. La nostra vicinanza e la nostra solidarietà li aiutino ad aprirsi al dialogo con Dio, per ritrovare luce, forza e speranza.

Dio vi benedica!

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti dagli Stati Uniti d’America. In particolare, oggi vi invito a pregare per la pace in Ucraina. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua tedesca. L’esempio di San Giuseppe ci insegni a discernere la voce degli angeli da quella degli spiriti maligni, perché nelle nostre vite possiamo sempre riconoscere e compiere la volontà del Signore.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Por intercesión de san José, maestro de vida interior, pidamos al Señor que nos conceda un corazón orante y misionero, abierto al diálogo con Él y disponible para ayudar a los hermanos y hermanas que más lo necesitan. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

Cari pellegrini di lingua portoghese, rivolgo un cordiale benvenuto a tutti. Ricordatevi sempre di ringraziare Dio per il dono della Sua vicinanza che ci permette di sognare un mondo nuovo e di costruirlo a partire dalla Sua Parola di vita. San Giuseppe ci aiuti a non stancarci mai della preghiera, sorgente di sollievo e di coraggio nel nostro cammino. Scenda su di voi la Benedizione del Signore!

Saluto i fedeli di lingua araba. La preghiera è sempre indissolubilmente legata alla carità. Quando uniamo alla preghiera l’amore per il prossimo, come ha fatto Giuseppe con Maria e Gesù, riusciamo a comprendere i messaggi del Signore per affrontare le prove della vita. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!

Domani si celebra la Giornata internazionale della memoria delle vittime dell’Olocausto. È necessario ricordare lo sterminio di milioni di ebrei e persone di diverse nazionalità e fedi religiose. Non deve più ripetersi questa indicibile crudeltà! Faccio appello a tutti, specialmente agli educatori e alle famiglie, perché favoriscano nelle nuove generazioni la consapevolezza dell’orrore di questa pagina nera della storia. Essa non va dimenticata, affinché si possa costruire un futuro dove la dignità umana non sia più calpestata.

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i Vigili del fuoco di Potenza e i rappresentanti della Lega Nazionale di Calcio Serie b .

Il mio pensiero va infine — come di solito — agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Oggi la liturgia fa memoria dei Santi Timoteo e Tito che, formati alla scuola dell’apostolo Paolo, annunciarono il Vangelo con instancabile ardore. Il loro esempio vi incoraggi a vivere in modo coerente la vocazione cristiana, trovando nel Signore la forza per affrontare le difficoltà dell’esistenza.

E mi permetto di spiegarvi che oggi non potrò venire fra voi per salutarvi, perché ho un problema alla gamba destra; si è un infiammato un legamento del ginocchio. Ma scenderò e vi saluterò lì e voi passate per salutarmi. È una cosa passeggera. Dicono che questo viene solo ai vecchi, e non so perché è arrivato a me...

A tutti sempre la mia benedizione.

E ora, con il Padre Nostro, vi invito a pregare per la pace in Ucraina, e a farlo spesso nel corso di questa giornata: chiediamo con insistenza al Signore che quella terra possa veder fiorire la fraternità e superare ferite, paure e divisioni. Abbiamo parlato dell’olocausto. Ma pensate che [anche in Ucraina] milioni di persone sono state annientate [1932-1933]. È un popolo sofferente; ha sofferto la fame, ha sofferto tante crudeltà e merita la pace. Le preghiere e le invocazioni che oggi si levano fino al cielo tocchino le menti e i cuori dei responsabili in terra, perché facciano prevalere il dialogo e il bene di tutti sia anteposto agli interessi di parte. Per favore, mai la guerra.

Preghiamo per la pace con il Padre Nostro: è la preghiera dei figli che si rivolgono allo stesso Padre, è la preghiera che ci fa fratelli, è la preghiera dei fratelli che implorano riconciliazione e concordia.