· Città del Vaticano ·

Messaggio del Pontefice
a un incontro promosso dalla Commissione vaticana Covid-19

Impegni concreti
per un’economia sostenibile
e inclusiva

13 gennaio 2022

«Purtroppo, a due anni dall’inizio della pandemia, dobbiamo ammettere di aver perso molte opportunità di cambiare il nostro approccio. Stiamo perpetrando nuove ingiustizie e disuguaglianze. La cura della nostra casa comune, la distribuzione dei vaccini, l’aumento della fame, la povertà e il commercio di armi continuano a essere priorità e sfide per tutti. Il mondo dell’economia e della finanza ha una importante responsabilità nel promuovere un cambio di paradigma e aiutare a trovare soluzioni creative». Con una denuncia e una consegna Papa Francesco si è rivolto ai partecipanti all’incontro sul tema «Preparare il futuro, costruire un’economia sostenibile, inclusiva e rigenerativa», svoltosi ieri pomeriggio, mercoledì 12 gennaio, al Palazzo Lateranense in modalità mista, sia in presenza, sia in videoconferenza.

Lo hanno organizzato la rete multinazionale di servizi professionali Deloitte e la Commissione vaticana Covid-19, istituita dal Pontefice in seno al Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale (Dssui), con la richiesta «di preparare il futuro, attingendo alla miglior scienza disponibile, con il realismo del Vangelo e in solidarietà con gli emarginati».

Hanno partecipato ai lavori esponenti del mondo dell’università, degli affari, della finanza e dell’economia dello sviluppo per discutere su come le società vengano trasformate dall’attuale crisi sanitaria e per presentare nuovi modelli in grado di valorizzare la natura e le persone.

Attraverso un messaggio in lingua inglese, il vescovo di Roma ha chiesto loro di evitare «dichiarazioni d’intenti o messaggi su grandi principi» e di «assumere impegni concreti» affinché «l’economia e la finanza siano al servizio delle persone e della nostra madre Terra. Che i vostri metri del successo — ha raccomandato Francesco — non siano i profitti, l’espansione e i guadagni a breve e a brevissimo termine. Il vostro metro sia invece il numero di persone che esce dalla povertà estrema, che può lavorare in modo dignitoso. È tanto difficile assicurare le condizioni per cui tutti possono contribuire a trasformare il mondo con il proprio lavoro?», ha domandato in tono provocatorio. «Voi potete fare la differenza: quanto vorrei che tutti accettassero la responsabilità di preparare un futuro diverso!», ha concluso il Papa.

Sulla stessa lunghezza d’onda il cardinale Michael Czerny, prefetto ad interim del Dssui, che aprendo la conferenza ha evidenziato come la pandemia sia «l’ultimo di una lunga serie di avvertimenti che i nostri attuali modi di vivere non stanno funzionando». Si tratta, ha spiegato, dell’«ennesimo campanello d’allarme che ci implora di lasciarci alle spalle la mentalità del business as usual» e «la ricerca di una crescita economica incrementale e unidimensionale». Rilanciando parole del Pontefice, il porporato ha osservato che è necessario un modo di pensare alternativo se si vuole uscire da questa emergenza in modo resiliente e uniti.

Tra gli altri relatori intervenuti, Punit Renjen, amministratore delegato (Ceo) di Deloitte global, Jiang Bo-Kui, ricercatore presso il Taihe Institute a Pechino, la baronessa Minouche Shafik, direttrice della London School of Economics, Richard Houston, Ceo di Deloitte North-South Europe, Stefano Zamagni, presidente della Pontificia accademia delle Scienze sociali, lo scalabriniano Fabio Baggio, sottosegretario alla Sezione migranti e rifugiati del Dssui, e suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del medesimo Dicastero e a capo della Commissione. Moderato da Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la comunicazione, l’incontro si è concluso con l’esibizione musicale dell’orchestra d’archi del Conservatorio di Santa Cecilia.