Il giro del mondo in poesia

Un itinerario personale, intimo ma aperto al mondo, costruito affiancando ai viaggi internazionali, effettuati come inviata, gli incontri dietro casa: è questo “Ex itinere”, il libro di poesie della giornalista di Avvenire Stefania Falasca, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, prefazione di Edith Bruck. Un percorso geografico e contemporaneamente dell’anima: quando si viaggia negli occhi restano le immagini, nel cuore la passione e la compassione. Proponiamo qui due poesie che parlano di frontiere, confini, migranti, creature il cui pianto troppo spesso non si vede.
MAR MEDITERRANEO, 2014
La morte di migranti a largo di Tripoli
Le cimitière marin
Quale è il tuo nome
Sonnant dans l’ame
il tuo corpo esile di bambina
nel mare relitto
Sonnant dans l’ame
il fondo affiorato
dall’abisso
della nostra barbarie.
D’indifferenza è il grido sordo
l’odio degli animali
Amère, sombre et sonore cisterne...
Del Mare nostrum
pour les maison des morts
coscienza esule
di uomini morti
MEXICO - Chihuaha - Ciudad Juarez
La frontiera d’America
La città delle ossa
Si ferma e scarica el tren de la muerte
chi è sopravvissuto aggrappato ai vagoni.
Senza andata senza ritorno
è il flusso e riflusso dell’onda umana
che s’infrange
contro la diga del sogno
del Grande Norte.
Ciudad Juarez
è polvere arsa di deserto
città delle ossa
giorno dopo giorno scarnificate
dalla violenza della Migra
il vento d’orrore
della narcoguerra
e sangue di donne uccise e scomparse
La rete separa
un fossato separa
la morte separa
El Paso è frontiera.
Solo non ha confine
lo stato della corrotta carcassa