«Vi prego, fermiamo questo naufragio di civiltà!». Turbato dalle dolorose storie dei rifugiati incontrati durante la visita a Lesbo, Papa Francesco ha lanciato domenica 5 un accorato appello a non lasciare che il Mediterraneo diventi «un freddo cimitero senza lapidi» e da mare nostrum si tramuti in un desolante mare mortuum. E il ritorno per la seconda volta nell’isola greca, dopo la visita del 2016, ha rappresentato il momento più significativo del 35° viaggio internazionale del Pontificato. Nel Reception and Identification Centre di Mytilene, costruito dopo l’incendio del campo di Moira dove era stato cinque anni fa, il Papa ha spiegato come «dopo tutto questo tempo dobbiamo amaramente ammettere che questo Paese è ancora alle strette e che in Europa c’è chi persiste nel trattare il problema come un affare che non lo riguarda. Questo è tragico».
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09 dicembre 2021
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