Il grido dei poveri e il grido della Terra sono risuonati nei giorni scorsi alla Cop26 di Glasgow sul cambiamento climatico, appena conclusa. Lo ha ricordato Papa Francesco ieri dopo la preghiera dell’Angelus, incoraggiando sia «quanti hanno responsabilità politiche ed economiche ad agire subito con coraggio e lungimiranza» sia invitando «tutte le persone di buona volontà ad esercitare la cittadinanza attiva per la cura della casa comune». Proprio a questo scopo Francesco ha aperto ufficialmente le iscrizioni alla “Piattaforma Laudato Si’” , hub online che raccoglie, indirizza e coordinale le iniziative a livello globale e locale ispirate all’enciclica sulla cura del creato. Le parole del Papa danno un segnale di incoraggiamento a tutta l’iniziatica, come spiega padre Joshtrom Kureethadam, coordinatore del settore Ecologia e Creato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Come avete accolto questo appello?
Con grande gioia, perché è provvidenziale che questo appello sia stato lanciato dal Papa proprio nella Giornata dei Poveri. Mi ha colpito il fatto che il Pontefice abbia ricordato il grido dei poveri dicendo che esso è intimamente legato con il grido della terra…Sono proprio queste due grida che abbiamo ascoltato anche alla Cop di Glasgow. La scienza è chiara. Il tempo stringe. Già i nostri fratelli e sorelle, i nostri figli stanno soffrendo, soprattutto nei Paesi più poveri. Il loro grido è provvidenziale. È un quello che abbiamo visto alla Cop e in tutti questi anni, i giovani impegnati in questo campo… E poi l’appello del Papa mi ha colpito perché insiste sulla cittadinanza ecologica. Papa Francesco dice: «Noi dobbiamo assumerci tutti la responsabilità, ognuno può dare il suo contributo».
Proprio per essere cittadini ecologici c’è la Piattaforma Laudato si’. Chi si può iscrivere e quali sono le iniziative alle quali sarà possibile partecipare attraverso la Piattaforma?
La Piattaforma è aperta a tutti, siamo tutti invitati a diventare cittadini ecologici di questa casa comune. Abbiamo pensato a sette settori, siamo stati un po’ ispirati, come Dicastero dello sviluppo umano integrale, a scegliere questo numero, sette, perché è un numero anche biblico che significa pienezza…Sette settori: famiglie, individui; poi parrocchie e diocesi; scuole e università; ospedali e centri di assistenza sanitaria; quinto settore, il mondo dell’economia, che è molto importante, le imprese, anche quelle agricole, le cooperative, il mondo del lavoro; sesto settore, abbastanza vasto, quello di Ong, gruppi, movimenti, organizzazioni, anche i centri di comunicazione che hanno un ruolo molto importante in questo; e infine gli ordini religiosi, sia il ramo maschile che quello femminile. Il primo obiettivo è coinvolgere tutti. Poi abbiamo proposto sette obiettivi Laudato si’ e questa forse è un po’ l’originalità dell’enciclica. Rispondiamo al grido della terra e quindi l’energia, l’acqua, la biodiversità, ma anche il grido dei poveri, e allora le comunità indigene, i migranti i rifugiati… Il terzo obiettivo: l’economia ecologica. Dobbiamo ripensare la nostra economia. Ricordiamo che abbiamo anche l’esperienza di “Economy of Francesco”. Quarto obiettivo è il cambiamento dello stile di vita. C’è un bellissimo paragrafo dell’enciclica, scrive Papa Francesco, sulle cose che ciascuno può fare. Anche semplici: spegnere le luci, comprarsi soltanto quello che veramente si cucina, prendere i mezzi pubblici… Cose semplici. Perché se non cambiamo stile di vita non salveremo il pianeta. E poi il quinto e il sesto, che sono un po’ i due pilastri dell’enciclica: educazione e spiritualità. Questa è la strada maestra da percorrere perché la spiritualità è la fonte della nostra fede in Dio. E il settimo che ingloba in qualche modo gli altri sei obiettivi: che tutto questo lo si facci come comunità.
La piattaforma è online dallo scorso maggio. Che cosa cambia adesso con questa nuova fase e che bilancio possiamo dare di questi mesi in cui è stata attiva?
Sì la piattaforma è stata il frutto dell’Anno Laudato si’. Proprio il 25 maggio, dopo la sua conclusione, Papa Francesco, con un videomessaggio, aveva lanciato la “Piattaforma Laudato si’”. E grazie ai nostri partner, soprattutto il “Laudato si’ Movement”, siamo riusciti a creare anche un sito in nove lingue. Nel frattempo abbiamo lavorato sempre con dei working groups per rendere concreti questi sette obiettivi. La gente poteva subito preiscriversi. Abbiamo già migliaia di iscritti e andremo avanti fino al 22 aprile, la Giornata della Terra. Cinque mesi: l’idea è che ogni anno possiamo crescere, raddoppiare. Il tempo stringe, i nostri fratelli e sorelle più vulnerabili non possono più aspettare ma la cosa che ci dà speranza è che possiamo agire e agire insieme,rispondendo all’invito di Papa Francesco ad aderire alla Piattaforma Laudato si’.
di Michele Raviart