Poiché «la risposta alle ingiustizie e allo sfruttamento non è solo la denuncia» ma «è soprattutto la promozione attiva del bene» Papa Francesco esorta a piantare «nel terreno inquinato dal predominio della finanza... tanti piccoli semi che facciano germogliare un’economia equa e benefica, a misura d’uomo e degna dell’uomo». L’auspicio è contenuto nel discorso rivolto stamane ai partecipanti al Convegno internazionale della Fondazione Centesimus annus - Pro Pontifice, svoltosi in Vaticano sul tema «Solidarietà, cooperazione e responsabilità: gli antidoti per combattere le ingiustizie, le disuguaglianze e le esclusioni». Del resto, spiega il vescovo di Roma, queste «tre parole scelte» dai convegnisti rappresentano altrettanti «assi portanti della dottrina sociale della Chiesa», che richiamano «la necessità di apertura generosa agli altri, la collaborazione con gli altri, l’impegno per gli altri». In tal modo, aggiunge, si «contribuisce a una visione del mondo che si oppone» sia a quella individualista, sia a quella «collettivistica, che oggi riemerge in una nuova versione, nascosta nei progetti di omologazione tecnocratica. Ma — avverte Francesco — non si tratta di una “faccenda politica”: la dottrina sociale è ancorata alla Parola di Dio».
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23 ottobre 2021
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