Del carbone «avremo bisogno per decenni». È la risposta, cruda, del mondo reale della politica e dell’economia globale al rimprovero di ieri dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iae), organismo ed arbitro internazionale in materia. L’Iae aveva detto molto chiaramente ieri, nel suo outlook annuale, che nessun Paese al mondo sta lavorando abbastanza per il taglio dei gas serra e che occorreva triplicare gli investimenti nelle energie pulite non da domani ma da subito. Un’ultima chiamata alla quale ha risposto, e non solo per sé, l’Australia, fra i maggiori esportatori del fossile per eccellenza, il carbone. «Ne avremo bisogno per decenni e fino ad allora continueremo a soddisfare le richieste di mercato» ha detto Keith Pitt, ministro per le Risorse. Una posizione ribadita, non a caso, mentre si avvicina la conferenza delle Nazioni Unite di Glasgow sui mutamenti climatici, la Cop26. L’assise dove gli impegni stringenti, reclamati ora anche dall’Iae, dovrebbero mettere le gambe.
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14 ottobre 2021
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