
08 ottobre 2021
V
isionario incallito, realista non pentito, semplice ma profetico, con una mela nella mano destra e un’idea in quella sinistra. Si chiamava Steve Jobs. Un uomo paradossale quanto geniale. Sono passati dieci anni dalla sua morte. Era il 5 ottobre 2011. Il fondatore della Apple aveva 56 anni e l’Associated Press diffondeva l’annuncio della scomparsa: un tumore neuroendocrino al pancreas, scoperto casualmente nel 2003.
Conferenze, documentari, seminari. I modi per spiegare Steve Jobs sono stati e saranno innumerevoli. Tuttavia, le persone che meglio lo hanno conosciuto sono giunte ad una conclusione: la creatività è incomprensibile. Dev’essere contestualizzata nella quotidianità. Nei problemi, nelle intuizioni, negli errori. E di errori persino uno come Jobs ne ha commessi.
Ad esempio, dopo aver fondato Apple nel ...
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