04 settembre 2021
Un verso della «Preghiera del maratoneta» di Athletica Vaticana recita: «Questo mio correre con umiltà e passione è un inno di lode a te». Da bambino l’ultimo gesto della giornata era la recita delle preghiere con la mia mamma. Crescendo questa abitudine è andata smarrita, finché non ho scoperto la corsa.
Ma la preghiera non si esaurisce nelle parole. Il tempo della corsa è per me il tempo della leggerezza, quando, lontano da scrivania e cellulare, ho modo di riflettere, ricordare, incontrare il mio prossimo, per il più bel “buongiorno” dopo quello di mia moglie e di mia figlia.
Quando la mente è leggera è anche più facile riflettere. La frase evangelica «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti ...
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