· Città del Vaticano ·

Il difficile passaggio dall’infanzia all’adolescenza

La prova dell’ombra

 La prova dell’ombra  QUO-162
20 luglio 2021
Non è raro trovare nella grande letteratura, che è quasi sempre fatta di famiglie poeticamente sgangherate, poco o tanto infelici, e comunque sempre emblematiche di qualcosa di noi, il tòpos del genitore amareggiato, deluso dell’ombra filiale, o meglio: di tutto ciò che si accenni dietro l’ombra filiale. Kafka, Rimbaud, Tondelli, De Carlo, Musil, Salinger, Trench, Alcott ci hanno detto molto in proposito. Irène Némirovsky, meglio di tutti e tutte, a nostro modesto avviso, ha sintetizzato le ombre dell’adolescenza in quello scrigno piccolissimo e incantevole che è Il ballo. È come se, tutto d’un tratto, l’infanzia splendente del figlio, «venuto alla luce» per volontà genitoriale, sfumasse in un oscuro effetto Bokeh: la luce si fa bagliore, più avanti ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati