Gerd, tensione

20 luglio 2021
Storia di un piccolo seme di grano e della colossale diga che sta partorendo, nel corno d’Africa, una delle più grandi riserve d’acqua del pianeta, attingendo al Nilo Azzurro all’altezza dell’Etiopia.
Il chicco dovrebbe, e potrebbe, moltiplicarsi fino a nutrire 110 milioni di etiopi che, invece, dipendono da importazioni ed aiuti umanitari per cibarsi. Eppure, dice un recentissimo rapporto dell’Usda (United States Department of Agricolture), l’Etiopia avrebbe il potenziale per produrre cereali di qualità e a buon prezzo non solo per sè ma anche per i paesi dell’est del continente. Nutrirsi, nutrire, svilupparsi, rinascere. È questo il sogno. Eppure i mulini d’Etiopia, quasi tutti attorno alla capitale Addis Abeba, lavorano al 50% della loro capacità ed otto milioni di etiopi hanno bisogno di tutto. ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati