· Città del Vaticano ·

Il Vangelo in tasca

La particella di Dio

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24 giugno 2021

C’è chi dice che esistiamo per stupirci (Goethe); e c’è chi dice che «non bisogna stupirsi di nulla!» (Orazio).

Nel Vangelo di oggi si parla di stupore: quelli che ascoltavano Gesù rimanevano stupiti di lui, ma non gli credono. E Gesù si stupisce della loro incredulità.

Qualche tempo fa forse anche noi siamo rimasti stupiti: è stata scoperta la particella che può svelare i segreti dell’universo, quella che in tanti chiamano “la particella di Dio”.

Mi è venuto in mente quanto scriveva sant’Agostino: gli uomini vanno ad ammirare le cime dei monti, gli sterminati flutti del mare, le impetuose cascate dei fiumi, i giri degli astri, e dimenticano se stessi...

Negli stessi giorni in cui i giornali erano pieni della “particella di Dio” leggevo anche: “Il mondo sta perdendo la guerra alla fame. Ci sono ancora oltre 250 milioni di bambini malnutriti. L’Onu aveva dichiarato che l’obiettivo del millennio era di dimezzare il numero. Si vede che siamo ancora lontani”...

E leggo ancora: “Slot, poker e lotterie, spesi 45 miliardi. Da ogni italiano, in media, 1.700 euro”. Confessa un “drogato” di questi giochi: «Ho perso tutto, vivo in un furgone, ma non smetto!!!». Come non stupirsi? Nei riguardi di Dio, anche noi siamo come i concittadini di Gesù: ci rifiutiamo di riconoscere l’intervento di Dio nella via della semplicità, della quotidianità, della povertà.

Per noi il divino è solo nella potenza, nei segni straordinari, nel trionfo. Ma Gesù si è fatto uno di noi. Ha lavorato con mani d’uomo. Ha amato con cuore d’uomo. Ha sofferto come uomo qualsiasi... (Vangelo)

Dimentichiamo le stupende parole del Magnificat: «... Ha guardato l’umiltà... Ha rovesciato i superbi... Ha innalzato gli umili...».

Non andiamo a cercare Dio nel “bosone”... Guardiamoci intorno, più vicino, più in basso, nella vita di tutti i giorni: qui Dio vive la fatica di abitare tra gli uomini!

di Leonardo Sapienza