· Città del Vaticano ·

Custodi dell’eredità francescana

Il preside fra Raffaele Di Muro
24 giugno 2021

La Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura di Roma, come afferma il preside, fra Raffaele Di Muro, si apre, dal prossimo anno accademico, a una serie di iniziative di studi francescani, «volte a presentare e valorizzare la spiritualità di san Francesco e dei tanti preziosi personaggi dell’universo serafico».

Nell’intenzione del Seraphicum, come comunemente viene chiamata la Facoltà, la valorizzazione degli studi francescani vuole instaurare un dialogo culturale e pastorale col contesto attuale, per far comprendere la ricchezza e l’importanza della spiritualità francescana in un mondo che, allontanandosi sempre più dal Vangelo, si è anestetizzato ai valori cristiani e si lascia tentare da culture di morte, come dice Papa Francesco in Fratelli tutti. Tutto ciò in linea con gli orientamenti della Veritatis gaudium, che insegna come il ruolo delle facoltà pontificie sia quello di coniugare pensiero critico e vita, per proporre a tutti «una vera ermeneutica evangelica» che sappia interpretare meglio la vita, il mondo, gli uomini, in un’atmosfera spirituale di ricerca e certezza basata sulle verità di ragione e di fede.

In questa prospettiva la Facoltà di San Bonaventura propone, in chiave rinnovata, una lettura della spiritualità francescana e dei grandi maestri francescani, per trattare tematiche inerenti non solo agli studi accademici, ma anche all’attualità, in dialogo con gli altri saperi e con il mondo intero, ossia anche con chi non è addentro agli itinerari teologici, o chi è lontano dalla fede, o chi è affascinato dalla spiritualità francescana, ma non ha mai potuto frequentare dei corsi accademici strutturati.

A tutti, in iniziative diversificate, si presentano eventi e percorsi per approfondire il pensiero francescano, nell’ottica dei criteri offerti da Papa Francesco in Veritatis gaudium: la centralità del kerygma, e cioè della sempre nuova e affascinante lieta notizia del Vangelo di Gesù, «che va facendosi carne sempre più e sempre meglio» nella vita della Chiesa e dell’umanità. San Francesco, santa Chiara, san Bonaventura e gli altri maestri francescani hanno testimoniato, con la vita e con gli scritti, l’importanza di annunciare il Vangelo sine glossa, per mostrare, come spiega anche il Pontefice, il Signore come padre ricco di misericordia (cfr Ef 2, 4), da cui discende l’esperienza liberante e responsabile di sentirsi lievito di quella fraternità universale «che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere insieme aggrappandosi all’amore di Dio, che sa aprire il cuore all’amore divino per cercare la felicità degli altri come la cerca il loro Padre buono».

Ogni iniziativa segue anche il criterio «del dialogo a tutto campo: non come mero atteggiamento tattico, ma come esigenza intrinseca per fare esperienza comunitaria della gioia della Verità e per approfondirne il significato e le implicazioni pratiche». E, infine, viene impostata sulla «inter- e la trans-disciplinarietà esercitate con sapienza e creatività nella luce della Rivelazione. Ciò che qualifica la proposta accademica, formativa e di ricerca del sistema degli studi ecclesiastici, sul livello sia del contenuto sia del metodo, è il principio vitale e intellettuale dell’unità del sapere nella distinzione e nel rispetto delle sue molteplici, correlate e convergenti espressioni», proprio come insegna la spiritualità francescana.

Il primo di questi eventi è fissato dal 6 all’8 settembre 2021 con il convegno «Il viaggio interiore: itinerari francescani per l’homo viator». Si terrà al Seraphicum, e presenterà alcune tematiche antropologiche che vogliono far riflettere sull’importanza della riscoperta dell’interiorità, alla luce del messaggio francescano che, come si legge anche nella Laudato si’, offre all’uomo contemporaneo lo spessore spirituale della vita, del mondo, delle relazioni umane e della fede cristiana. Attraverso la voce di esperti del mondo francescano, i partecipanti saranno guidati a riflettere, dialogare, trovare spunti per ulteriori approfondimenti.

Altra, importante, iniziativa è l’istituzione di un Corso di Francescanesimo, dal titolo: «Sulle tracce di Francesco e Chiara», pensato come proposta biennale di formazione, online e in presenza, per religiosi e laici che appartengono alla grande famiglia francescana o anche per chi intende conoscere meglio il francescanesimo senza l’assillo di percorsi accademici, ma soltanto per un approfondimento personale. Strutturata come corso formativo, l’iniziativa coniuga sapere critico e pastoralità nel desiderio di offrire una formazione di base sulla spiritualità francescana e clariana in modo da approfondire, con metodo sistematico, alcune tematiche importanti del carisma di san Francesco e santa Chiara d’Assisi, dalla cristologia all’ecclesiologia, nonché lo sviluppo del francescanesimo e le opere dei grandi francescani. In questa prospettiva saranno presentati anche alcuni aspetti della vita consacrata nella dimensione francescana, la missione dei francescani nella Chiesa e nel mondo, l’incidenza del carisma francescano nell’oggi della storia. I laboratori previsti, infine, consentiranno, con la loro propria metodologia, di integrare lo studio con l’esperienza, perché la conoscenza del francescanesimo diventi pratica di vita.

Il corso viene svolto in modalità online e in presenza il mercoledì pomeriggio dalle 15.00 alle 18.15. Le lezioni possono essere seguite anche in differita.

di Daniela Del Gaudio
Docente della Facoltà e responsabile del corso “Sulle tracce di Francesco e Chiara”